La polizia brasiliana riferisce che il 90% dei sequestri avvenuti a San Paolo sono nati dall’adescamento con profili finti sull’app di dating
Nel 2022 il 90% dei sequestri di persona che sono avvenuti nella metropoli di San Paolo, in Brasile, sono stati frutto dell’adescamento delle vittime su Tinder. Lo riferisce la polizia brasiliana. Oltre ai sequestri sono aumentate anche le rapine e le truffe online.
La polizia ha quindi iniziato a sensibilizzare sul tema e cercare di aiutare la popolazione a non cadere nei “crimini di Tinder”. Le esce più colpite sono gli uomini tra i 30 e i 65 anni, che vengono contatti da sedicenti bellissime giovani donne. Gli uomini, una volta sequestrati, vengono tenuti in ostaggio e liberati solo a fronte del pagamento di ingenti somme di denaro.
Il profilo delle vittime prescelte è quello di uomini eterosessuali che, non avendo praticamente mai dovuto temere per la propria incolumità online, non sono abituati a sospettare nella malafede della persona dall’altra parte dell’app. La polizia consiglia quindi di verificare l’identità della persona con cui si parla e si organizza un incontro e di diffidare di chi propone appuntamenti dopo pochi messaggi e in zone non particolarmente affollate.
La polizia di San Paolo ha registrato, lo scorso anno, 94 casi di “rapimenti da Tinder” orditi da criminali che “osservano gli utenti che vantano di avere molta disponibilità economica sui social network e organizzano un incontro con loro in stradine deserte“. A novembre, per esempio, un medico è stato rapito e tenuto in ostaggio per quasi 14 ore in questo modo.
Secondo le autorità, però, i casi potrebbero essere molti di più, perché le vittime vergognandosi decidono di non denunciare, per non parlare di quella fetta di utenti che utilizza l’app di dating di nascosto alla famiglia o alla partener e non si sente libero di presentare la denuncia.
Matheus Andrade e Nicole Froio, due giornalisti brasiliani, sostengono che le truffe siano aumentate esponenzialmente con la diffusione del metodo di pagamento istantaneo PIX che viene utilizzato dal 67% della popolazione e permette di depositare anche somme ingenti di denaro con la sola scansione di un QR code. «Per molti brasiliani, la popolare app PIX è una modalità di pagamento rapida ed efficiente. Sono proprio questa efficienza e facilità d’uso che lo hanno reso lo strumento perfetto per questo tipo di truffe», ha spiegato il ricercatore esperto di cybersicurezza Fabio Assolini.
«Sebbene la Banca centrale del Brasile dichiari categoricamente che ogni transazione è completamente tracciabile, le autorità hanno ancora bisogno di ulteriori prove a sostegno, ad esempio filmati CCTV, per poter confermare che una determinata transazione sia stata il risultato di coercizione – continua Assolini. – Ecco perché i truffatori di Tinder non solo sono irremovibili nell’incontrare potenziali vittime in zone tranquille e appartate, ma prendono anche precauzioni extra, come utilizzare conti bancari non loro, per distribuire rapidamente il denaro e rendere la tracciabilità ancora più difficile».
La Bbc ha intervistato un portavoce di Tinder proprio su questo tema e ha spiegato che l’azienda “prende molto sul serio la sicurezza dei suoi utenti” e “dà regolarmente loro dei consigli di sicurezza per assicurarsi che tutti possano flirtare liberamente sull’app sentendosi al sicuro“, sottolineando che “negli ultimi anni, abbiamo implementato una serie di funzionalità di sicurezza per aiutare i membri a confermare che stanno chattando con la persona che vedono nelle immagini del profilo prima di incontrarle nella vita reale“.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: EPA/SASCHA STEINBACH ILLUSTRATION