Tra le isole che il Paese del Sol Levante rivendica come sue ce ne sono diverse al centro di varie dispute territoriali con Russia, Cina e Corea del Sud

Sarebbero 14.125, e non “solo” 6.852, le isole appartenenti al territorio giapponese: alla precedente conta della Guarda costiera nipponica datata 1987 erano sfuggite ben 7.000 isola, ora scovate dalla mappatura digitale della Geospatial Information Authority of Japan.

La nuova cifra riflette i progressi nella tecnologia di rilevamento e il dettaglio delle mappe utilizzate per il conteggio, e non cambia l’area complessiva di terra in possesso del Giappone“, specifica la Gsi, poiché “non esiste un accordo internazionale su come contare le isole“. Il nuovo conteggio, dunque, è stato effettuato con lo stesso criterio del precedente ma con tecnologie più avanzate.

Molte delle isole giapponesi – o presunti tali – nascondono, inoltre, retroscena interessanti. Le isole Curili meridionali, ad esempio, sono al centro di una disputa con la Russia che risale alla fine della Seconda guerra mondiale, quando le truppe sovietiche le sequestrarono al Giappone. Ad oggi le isole in questione sono ancora sotto il controllo di Mosca ma a Tokyo sono conosciute come i “territori del Nord”.

Sono oggetto di un’altra disputa, questa volta con la Cina, anche le isole disabitate di Senkaku, nel Mar Cinese orientale. Tokyo vanta su questi territori un “diritto storico” che Pechino tuttavia non riconosce. E ancora, ci sono poi gli isolotti conosciuti come “Dokdo” (da Seul) o “Takeshima” (da Tokyo), nel Mar del Giappone che il Paese del Sol Levante si contende con la Corea del Sud.

Chissà che la scoperta delle “nuove” 7.000 isole non apra nuove dispute con altri Paesi orientali. Staremo a vedere.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: PIXABAY