Mattarella: “l’accesso all’acqua è un diritto fondamentale”

Il 16 ottobre si celebra la Giornata Mondiale della alimentazione, quest’anno al grido dello slogan “non lasciare indietro nessuno“. La ricorrenza scandisce anche l’inizio della quattro-giorni della Fao, che organizza il Forum Mondiale dell’Alimentazione a Roma. Alla kermesse prenderanno parte 31 Paesi, ciascuno impegnato a presentare i propri piano di investimento e sviluppo contro la povertà e la fame.

L’attenzione quest’anno è tutta incentrata sul nostro oro blu: «entro il 2050 la domanda mondiale di acqua per l’agricoltura aumenterà del 35% – spiega la Fao, mentre – l’80% delle acque reflue viene rilasciato senza essere trattato». Dopotutto, lo spreco di cibo significa anche spreco delle risorse per produrlo, prima fra tutte l’acqua. Se si considera che ogni anno un miliardo di tonnellate di generi alimentari, pari al 17% del totale disponibile, viene gettato via, i calcoli sono presto fatti.

2,4 miliardi di persone vivono in Paesi soggetti a stress idrico e altri 600 milioni di persone sono “costrette a fare affidamento su sistemi alimentari acquatici compromessi dall’inquinamento, dal degrado degli ecosistemi e dagli effetti dei cambiamenti climatici“.

Così a Roma sono attesi leader mondiali e politici mondiali, esperti, personalità pubbliche, rappresentanti delle istituzioni finanziarie internazionali e del settore privato e attivisti di associazioni giovanili e indigene. Ad inaugurare la kermesse è stato il discorso di Sergio Mattarella, nella mattinata del 16.

«L’insicurezza alimentare non è solo scarsità di cibo – ricorda il presidente. – È anche mancato accesso all’acqua. La sfida per l’acqua è antica – prosegue Mattarella, – basti pensare alla sofisticata rete di acquedotti che ci ha lasciato in eredità la Roma classica e che le valse il titolo di Regina Aquarum – Regina delle Acque – testimonianza dell’ingegno e della determinazione richiesti per avere accesso a questo prezioso elemento. Oggi la sua scarsità o assenza è sempre più alla radice di povertà e conflitti e richiede di affrontare con determinazione e altrettanto ingegno la gestione sostenibile di un bene essenziale, che è al tempo stesso strumento di pace e moltiplicatore di benessere. L’accesso all’acqua, è un diritto fondamentale, oggi troppo spesso a rischio, anche per effetto del cambiamento climatico che vede la desertificazione di aree sempre più estese del pianeta».

Le sfide, ammonisce il presidente, “sono tutte transnazionali” e costituiscono un “un imperativo morale, prima ancora che socio-economico“.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/CLAUDIO PERI