Fatto esplodere il parlamento di Hamas a Gaza
Secondo quanto riporta Reuters Hamas ha accettato le linee generali dell’accordo proposto dl Qatar per il rilascio di circa 50 ostaggi in cambio di una tregua di tre giorni nella Striscia di Gaza. Oltre a garantire la tregue Israele dovrà rilasciare alcune donne e bambini palestinesi incarcerati nel Paese e aumentare la quantità di assistenza umanitaria consentita nella Striscia.
Israele, però, non ha ancora reso noto se intende accettare l’accordo del Qatar, aggiunge sempre Reuters, inoltre non è ancora stato diffuso il numero di donne e bambini che Israele libererebbe.
Il sito Ynet annuncia che l’esercito israeliano ha fatto esplodere il palazzo del Parlamento di Hamas a Gaza, che era stato conquistato alcuni giorni fa.
All’ospedale di Al-Shifa si concentrano le operazioni militari israeliane degli ultimi giorni. Secondo quanto riporta il Times of Israel, che cita le Forze di Difesa Israeliane, “almeno cinque uomini armati di Hamas sono stati uccisi dalle truppe durante uno scontro a fuoco fuori dall’ospedale“. L’esercito specifica inoltre che non ci sarebbe “stato alcun ‘attrito’ tra le truppe, i pazienti e il personale medico” e sostiene stia portando avanti una “operazione mirata“. Operazione che proseguirà anche oggi, afferma il portavoce Daniel Hagari, “in un complesso specifico nel quale secondo informazioni di intelligence si riscontra attività terroristica” di Hamas. Il portavoce ha poi aggiunto che “i soldati hanno consegnato forniture mediche, incubatrici e viveri per i bambini“. Secondo quanto riporta l’esercito i soldati avrebbero rinvenuto armi e risorse di Hamas nell’area dell’ospedale che “indicano la presenza del gruppo terroristico“, mentre non ci sarebbero indicazioni di ostaggi israeliani ma si auspica che l’operazione porti a “informazioni di intelligence sui rapiti“.
Da parte di Hamas si alza la voce di un funzionario del ministero della Sanità di Gaza che dichiara siano “decine” i militari all’interno dell’ospedale, Youssef Abul Reesh aggiunge inoltre che sono stati visti carri armati israeliani all’interno del complesso e “dozzine di soldati e commando all’interno del pronto soccorso” e degli “edifici di accoglienza“. Ashraf Al-Qudra, portavoce del ministero della Sanità , ha assicurato che “non abbiamo nulla di cui aver paura o da nascondere” e aggiunto che ad Al-Shifa “ci sono solo medici, pazienti e sfollati” come riporta Al Jazeera. Su Telegram il portavoce aveva scritto circa tre ore prima dell’operazione militare israeliana che “all’interno del complesso di Shifa ci sono 1.500 membri del personale medico e circa 7.000 sfollati. Facciamo appello a tutti i Paesi affinché intraprendano azioni urgenti per salvare i pazienti all’interno del Complesso Shifa” e assicurato che “siamo pronti a ricevere tutte le istituzioni internazionali presso il complesso Al-Shifa per garantire la natura del suo lavoro medico“. Il portavoce ha inoltre chiesto “un intervento urgente per fermare l’aggressione contro il complesso di Shifa prima che si verifichi un disastro” sottolineando che “i cecchini dell’occupazione prendono di mira chiunque si avvicini alle finestre o alle porte dell’ospedale Al-Shifa” e “i carri armati israeliani sono alle porte del complesso medico Al-Shifa“. Ad Al Jazeera il personale medico ha parlato di circa 650 pazienti ancora ricoverati. Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità , Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha scritto su X che “le notizie di un’incursione militare nell’ospedale di al-Shifa sono molto preoccupanti. Abbiamo perso di nuovo i contatti con il personale sanitario dell’ospedale” e “siamo estremamente preoccupati per la loro sicurezza e per quella dei loro pazienti“.
Il portavoce militare israeliano Daniel Hagari ha dichiarato che “in un’area specifica dell’ospedale Shifa abbiamo visto prove concrete che i terroristi di Hamas hanno utilizzato l’ospedale come un comando del terrorismo“. Hagari ha poi sostenuto che l’esercito “pubblicherà queste prove in seguito“.
Secondo l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina “l’assalto delle forze di occupazione israeliane al complesso Shifa a Gaza City è una continuazione della guerra genocida che sta conducendo contro il nostro popolo palestinese“. Riportata dall’agenzia Wafa l’Olp aggiunge che “questa intrusione è un nuovo crimine di guerra che si aggiunge ad una serie di crimini commessi dall’occupazione contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania“.
Da quanto si apprende in base alle testimonianze di persone sul posto sono stati effettuati tre bombardamenti nel Sud del Libano da parte di Israele. L’artiglieria israeliana ha colpito nei pressi di una base italiana della missione Onu Unifil, fortunatamente senza provocare vittime o danni alla base di Shamaa. Le fonti hanno sostenuto che l’attacco ha avuto come obiettivo la zona di Tayr Harfa, Jebbine e Yarin a tre chilometri di distanza dalla base.
Haaretz ha annunciato che Israele ha acconsentito a far entrare nella Striscia di Gaza 24mila litri di carburante diesel per il funzionamento dei camion utilizzati dalle Nazioni Unite per le operazioni umanitarie. Si tratterebbe del primo ingresso di carburante nella Striscia dall’inizio delle ostilità , le fonti israeliane hanno tenuto a sottolineare che il carburante sarà destinato solo ai camion delle Nazioni Unite e non agli ospedali. Il commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, ha scritto su X che “la nostra intera operazione è ora sull’orlo del collasso. Entro la fine di oggi, circa il 70% della popolazione in Gaza non avrà accesso all’acqua pulita” aggiungendo che “avere carburante solo per i camion non salverà più vite umane. Aspettare più a lungo costerà vite umane“.
Nel frattempo su X il premier israeliano Netanyahu ha scritto che “non è Israele a prendere deliberatamente di mira i civili, ma Hamas che ha decapitato, bruciato e massacrato i civili nei peggiori orrori perpetrati sugli ebrei dopo l’Olocausto“, rispondendo all’omologo canadese Trudeau che chiedeva sia fermata “questa uccisione di donne, di bambini, di neonati” a Gaza. Netanyahu tira dritto e aggiunge che “mentre Israele fa di tutto per tenere i civili lontani dal pericolo, Hamas fa di tutto per tenerli in pericolo. Israele offre ai civili di Gaza corridoi umanitari e zone sicure, Hamas impedisce loro di uscire sotto la minaccia delle armi. È Hamas, non Israele, a dover rispondere di aver commesso un doppio crimine di guerra: colpire i civili e nascondersi dietro di loro. Le forze della civiltà devono sostenere Israele nello sconfiggere la barbarie di Hamas“.
Secondo la relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati Francesca Albanese, che ha parlato ieri al National Press Club di Canberra Israele sta utilizzando un “diritto inesistente all’autodifesa” e commettendo “crimini di guerra“. Albanese sottolinea come la comunità internazionale stia fallendo “in misura colossale” nella risposta alla guerra mentre i civili continuano a morire. La relatrice speciale ha accusato i governi di “amnesia“, di “miopia” e di “vivere in una realtà alternativa” aggiungendo che “la comunità internazionale è quasi completamente paralizzata… L’Onu sta vivendo il più epico fallimento politico e umanitario dalla sua fondazione“, inoltre “gli stati membri, specie in Occidente restano ai margini, mormorando parole inaudibili di condanna, o restano in silenzio per paura di ledere l’autoproclamato diritto di Israele all’autodifesa. Sotto il diritto internazionale, Israele ha il diritto di proteggersi, ma non di ingaggiare una guerra” sottolineando che non sia corretto parlare di guerra tra Israele e Gaza dato che “Gaza non è un’entità indipendente, ma piuttosto parte dei Territori occupati“.
La presidente italiana Giorgia Meloni e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan hanno avuto una conversazione telefonica. La premer, si legge in una nota di Palazzo Chigi, ha ribadito “la posizione dell’Italia e in particolare la necessità di un immediato rilascio degli ostaggi da parte di Hamas e il sostegno a pause umanitarie a favore della popolazione civile a Gaza” e “ha informato il suo interlocutore sugli aiuti umanitari italiani giunti via Egitto e i possibili ulteriori assetti da dispiegare a favore della popolazione civile di Gaza“. Da parte turca il presidente ha dichiarato si aspettarsi che l’Italia sostenga un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e che “le atrocità contro la terra palestinese si stanno intensificando e stanno aumentando ogni minuto le morti dei civili” aggiungendo che Israele “ha commesso crimini di guerra” e per questo Ankara intende adottare iniziative per far sì che sia giudicato da tribunali internazionali.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: ANSA/EPA/ABIR SULTAN