Dopo i furti subiti il direttore si è dimesso prendendosi la responsabilità di quanto avvenuto

Non c’è pace per il British Museum.

Dopo i furti subiti nelle scorse settimane che hanno portato a un giro di vite all’interno del vertice, adesso la Cina chiede la restituzione di alcuni oggetti che sarebbero stati “rubati” durante l’era coloniale. Un nuovo fronte che potrebbe ampliare la spaccatura tra Pechino e l’Occidente, considerando che parliamo di 23mila oggetti contestati: “chiediamo formalmente al British Museum di restituire alla Cina a titolo gratuito tutti i cimeli culturali acquisiti attraverso canali impropri e di astenersi dall’adottare un atteggiamento resistente, protratto e superficiale“, ha scritto un editoriale del Global Times, tabloid in lingua inglese del Quotidiano del Popolo, la voce del Partito comunista.

Le dimissioni del direttore

Ha presentato le sue dimissioni con effetto immediato Hartwig Fischer, il direttore del British Museum di Londra, in seguito ai furti di reperti dal museo.

La scorsa settimana era già stato licenziato un membro dello staff.

Nell’annuncio delle dimissioni, Fischer ha dichiarato: «è evidente che il British Museum non ha risposto in modo esaustivo come avrebbe dovuto agli avvertimenti del 2021 su un problema che ora è emerso appieno e la responsabilità di questo fallimento deve ricadere in ultima analisi sul direttore».

di: Micaela FERRARO

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