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La stampa britannica vede l’ombra di Johnson dietro ai malumori dei conservatori nei confronti dell’attuale premier

La maledizione Tory non sembra risparmiare neanche l’ultimo leader in ordine di tempo a insediarsi a Downing Street. Dopo l’addio (secondo molti tutt’altro che definitivo) di Boris Johnson e la breve parentesi di Liz Truss, anche l’attuale primo ministro Rishi Sunak arranca sotto ai colpi dell’opposizione ma, soprattutto, del fuoco amico.

A quattro mesi dal suo insediamento, Sunak è già in balia di sondaggi disastrosi che vendono i Tory sotto di oltre 20 punti rispetto al Labour. L’ultimo nodo che ha attirato le polemiche contro il premier è stata la manovra finanziaria, la stessa che aveva portato alle dimissioni di Truss.

Diversi deputati tories hanno infatti votato contro l’annunciato aumento della tassa sui profitti d’impresa, dal 19% al 25%. Il partito si è poi scagliato anche contro il moderato Damian Green, ex vicepremier nel Governo May e poi travolto da uno scandalo sessuale. Un voto espresso dalla base degli iscritti nel suo stesso collegio gli impedirà di candidarsi alle prossime elezioni fino al 2024.

La stampa britannica ricostruisce questo “fuoco amico” come una specie di vendetta dei sostenitori di Boris Johnson. Lo stesso BoJo è recentemente tornato a chiedere a Sunak di mantenere la linea dura con Bruxelles sull’attribuzione della priorità alla legislazione nazionale rispetto al diritto internazionale nell’ambito della rinegoziazione post-brexit.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/EPA/ANDY RAIN