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Al via il 24esimo summit bilaterale, dopo le accuse sulle scelte in materia export

Al via il 24esimo summit bilaterale tra i leader dell’Unione Europea e le più alte cariche politiche della Cina.

Oggi, 7 dicembre, dopo un pranzo di lavoro con Xi Jiping, Von der Leyen e Michel presiederanno il summit con il premier Li Qiang, e in serata ci sarà la cena ufficiale e la conferenza stampa presso la rappresentanza Ue a Pechino.

All’incontro questa mattina con il presidente Xi, Ursula Von der Leyen ha definito la Cina “il più importante partner commerciale dell’Ue”, ma ha aggiunto che ci sono “chiari squilibri e differenze che devono essere risolti”.

Xi Jiping dal suo canto ha dichiarato: «la Cina e l’Ue devono rispondere d’intesa alle sfide globali» e ha sollecitato il lavoro congiunto “per arrivare alla fiducia politica. Per questo“, ha spiegato, “le due parti dovrebbero intensificare gli sforzi per essere partner in una cooperazione reciprocamente vantaggiosa, rafforzare costantemente la fiducia politica reciproca” e raggiungere un consenso strategico.

La presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen concordato con il presidente Xi Jinping “sulla necessità di un commercio equilibrato”: «abbiamo una lista di elementi su cui lavorare per risolvere il problema degli squilibri, nell’ampio contesto della capacità produttiva in eccesso sta creando problemi sui mercati e che la Cina è nelle condizioni di gestire».

Il presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha aggiunto che l’Ue è alla ricerca di una relazione “stabile e reciprocamente vantaggiosa” con la Cina. E ha rassicurato Xi che l’Ue è “unita nell’impegno a perseguire una relazione stabile e reciprocamente vantaggiosa con la Cina“, aggiungendo che Bruxelles vuole legami basati su “principi di trasparenza, prevedibilità e reciprocità”.

Durante il vertice si è parlato anche della questione-Taiwan. «La pace e la stabilità sono importanti e per questo siamo contrari al cambio dello status quo nello Stretto di Taiwan con l’uso della forza. – ha detto Von der Leyen. – Ogni questione deve essere risolta attraverso il dialogo».

E Michel ha ribadito: «l’Unione europea è attenta alla situazione in Asia. Siamo preoccupati per le crescenti tensioni nello Stretto di Taiwan e nel mar Cinese meridionale e, come sapete, ci opponiamo a qualsiasi tentativo unilaterale di modificare lo status quo attraverso la forza o la coercizione».

La polemica sull’export e la Via della Seta

Nel corso del consueto briefing quotidiano, il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino Wang Wenbin ha spiegato il punto di vista cinese circa le politiche dell’export dell’Unione Europea verso la Cina.

Pechino accusa l’ue di fare scelte che “non hanno senso”: «se l’Unione Europea impone da un lato severe restrizioni all’esportazione di prodotti high-tech verso la Cina, e dall’altro spera di aumentare significativamente le esportazioni verso la Cina, temo che ciò non abbia senso», ha specificato Wang Wenbin.

E per quanto riguarda la via della Seta ha aggiunto: «è un’iniziativa di successo e la più grande piattaforma al mondo di cooperazione tra Paesi. La Cina si oppone alla denigrazione e al sabotaggio dell’iniziativa così come al confronto tra blocchi», commentando l’uscita dell’Italia, che insieme ad altri 149 Paesi aveva partecipato al terzo Forum Bri di metà ottobre.

«Io penso che lo strumento della Via della Seta non abbia dato i risultati che erano attesi, penso anche però che si debbano mantenere e migliorare rapporti di cooperazione commerciale ed economica con la Cina» ha commentato in merito Giorgia Meloni, sottolineando che l’Italia è l’unica nazione che ha aderito alla Via della Sesta “ma non siamo la nazione che ha gli interscambi maggiori con la Cina, anche tra economie europee”.

di: Micaela FERRARO

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