Un concorrente rivela dettagli sulle riprese di Squid Game: The Challenge, il reality show ispirato al successo dell’omonima serie sudcoreana
Piovono le critiche su Squid Game: The Challenge, il reality show ispirato alla fortunata serie televisiva di Netflix.
Un concorrente dello show, infatti, ha descritto la sua esperienza al quotidiano britannico The Sun. L’uomo ha definito le riprese in un hangar nel Regno Unito come “una zona di guerra“. Secondo il vice-presidente della casa di produzione Brandon Riegg, invece, si trattava di un “esperimento sociale”.
Al reality hanno partecipato 456 persone che si sono sfidate in sfide progressive sempre più al limite verso il montepremi, ben 4.56 milioni di dollari. A rendere tutto più difficile sarebbe stata l’eccezionale ondata di freddo che ha coinvolto lo studio.
Come racconta il concorrente intervistato, infatti, durante uno dei “giochi” – Red Light, Green Light: una corsa forsennata bloccata e fatta ripartire da un semaforo – diversi concorrenti avrebbe avuto bisogno di cure mediche. «Anche se l’ipotermia è entrata in azione, le persone erano disposte a rimanere il più a lungo possibile perché era in palio moltissimo denaro. Troppi erano determinati a non muoversi, quindi sono rimasti lì troppo a lungo. C’erano persone che pensavano di diventare miliardarie, ma se ne sono andate in lacrime», si legge. Alcuni concorrenti sarebbero stati portati via in barella.
Il colosso dello streaming, dal canto suo, ha ammesso che alcuni partecipanti sono stati assistiti per “condizioni mediche lievi” ma ha respinto le critiche e le accuse di “gravi lesioni”, bollandole come non vere.
Per chi se lo fosse perso, Squid Game è stata la serie Netflix più vista del 2021 e ha fatto guadagnare al sito ben 4,4 milioni di nuovi iscritti. La serie porta la firma di Hwang Dong-hyuk e rappresenta una critica al capitalismo e alla crisi di debito della Sud Corea.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA/FAZRY ISMAIL