L’emendamento della maggioranza affida la delega al Governo
Ancora scontro sul salario minimo. Un emendamento della maggioranza, in esame alla Camera, delega il Governo ad adottare entro 6 mesi uno o più decreti legislativi per “intervenire in materia di retribuzione dei lavoratori e contrattazione collettiva” e garantire “l’attuazione del diritto di ogni lavoratore e lavoratrice a una retribuzione proporzionata e sufficiente sancito dall’articolo 36 della Costituzione”.
Nell’emendamento vengono presentati una serie di punti come: “assicurare ai lavoratori trattamenti retributivi giusti ed equi“, “contrastare il lavoro sottopagato”, “stimolare il rinnovo dei contratti collettivi” e “contrastare il dumping contrattuale”.
Non ci stanno le opposizioni, la cui proposta è stata riscritta dall’emendamento della maggioranza. Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha criticato l’esecutivo.
«Con l’emendamento si dà uno schiaffo ai lavoratori: parlano di salari differenziati in relazione alle varie parti d’Italia, quindi tra nord e sud, è una prospettiva scellerata che reintroduce le gabbie salariali – ha dichiarato Conte – Questo disegno si collega all’altro scellerato progetto di autonomia differenziata. Questa maggioranza getta le carte sul tavolo, vogliono stravolgere la Costituzione con un disegno accentratore di tutti i poteri in una sola figura».
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI