I leader al summit di Reykjavik
All’Harpa Concert Hall di Reykjavik, in Islanda, il 16 e il 17 maggio si svolge il Consiglio d’Europa.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto in videocollegamento al summit.
«Siamo europei pertanto siamo liberi – ha dichiarato Zelensky – Siamo europei pertanto apprezziamo la pace, siamo europei pertanto agiamo al 100% della nostra forza quando c’è da difendere il nostro sistema di vita e facciamo che queste siano per sempre le regole del nostro continente. Oggi l’Ucraina ha affrontato un intenso attacco missilistico russo, anche con missili balistici, ma tutti sono stati abbattuti, si tratta di un risultato storico. La Russia sta cercando di migliorare a ogni costo la sua capacità di uccidere e noi la protezione del nostro popolo. La nostra formula di pace è l’unico piano di pace realistico. E ci dovrà essere un tribunale speciale per il crimine di aggressione affinché coloro le cui menti hanno partorito questo terrore si debbano assumere le loro responsabilità e sono certo questo risultato lo raggiungeremo al 100%. Slava Ukraini, gloria all’Europa».
Macron: “Italia non può essere lasciata sola su migranti”
Al suo arrivo il presidente francese Emmanuel Macron ha risposto alle domande del Tg3 su un eventuale incontro con la premier Meloni.
«Sì, è qui, la vedrò. Avremo occasione di continuare a confrontarci. Spero di poter coopera con il governo italiano. Non si può lasciare l’Italia sola davanti a questa pressione» ha dichiarato Macron in merito alla gestione dei flussi migratori.
Meloni: “non accetteremo il diritto del più forte”
Durante il summit la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è rivolta a Zelensky.
«A Zelensky voglio dire che l’intera Europa e tutto il mondo libero sono loro debitori – ha dichiarato Meloni – (Il presidente ucraino) ci ha ringraziato per come stiamo aiutando l’Ucraina. Ma siamo noi debitori all’Ucraina: ha fatto capire al mondo intero quanto possa essere difficile piegare un popolo libero».
Stando a quanto riferito da TgCom24, che cita fonti italiane, ci sarebbe un “clima di grande cordialità” tra Meloni e il presidente francese Macron. I due si sarebbero salutati prima dell’inizio del summit.
Uno dei temi principali dei lavori è la guerra in Ucraina, sulla quale Meloni ha affermato che “non accetteremo il diritto del più forte”. «Questa è un’istituzione che nasce per difendere i diritti fondamentali dell’uomo e il diritto internazionale – ha dichiarato la presidente del Consiglio – Quei valori che abbiamo dato a lungo per scontati in Europa sono sotto attacco con la guerra di aggressione russa all’Ucraina, quindi questa istituzione deve essere presente. È questo il tema che qui vale la pena ribadire, l’unità dell’Europa nel suo complesso nel difendere valori che in Ucraina sono stati colpiti: democrazia, libertà, indipendenza. E ovviamente un’istituzione come questa, che nasce per difendere i diritti fondamentali dell’uomo, non può non essere presente in un momento come questo».
Sul registro dei danni di guerra ha dichiarato: «Il segnale concreto che emerge da questo vertice, l’istituzione del registro sui danni, provocati dalla guerra (in Ucraina, è molto importante in una fase come questa».
La premier ha anche risposto a una domanda su un eventuale incontro con il presidente francese Emmanuel Macron. «Se parlerò con Macron? Avrò modo di vedere tutti, da qui vado diretta in Giappone per il G7 – ha dichiarato – Sono lunghe giornate nelle quali tutti quanti parleremo con tutti. Ho già risposto su questo, è materia che a me non interessa particolarmente. Mi interessano le questioni che in questa fase la comunità internazionale deve avere la forza di affrontare e ribadire senza tentennare. Il resto sono questioni di politica interna e le lasciamo alla politica interna».
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/ EPA/SERGEY DOLZHENKO