conferenza sulla sicurezza di monaco

Scholz preme sulle armi: “chi può mandare tank all’Ucraina lo faccia adesso”

Un summit mondiale che riunisce tutti i protagonisti del fronte occidentale e non solo per parlare di sicurezza globale: in occasione dell’anniversario dal 24 febbraio, giorno dell’invasione russa in Ucraina, si apre a Monaco di Baviera la Conferenza sulla sicurezza. Presenti in prima fila gli Stati Uniti, rappresentati dalla vicepresidente Kamala Harris e dal segretario di Stato Antony Blinken, e la Cina con il diplomatico cinese Wang Yi che ieri, giovedì 16, ha fatto tappa a Roma dove ha incontrato Tajani.

La conferenza sulla sicurezza proseguirà fino a domenica 19 febbraio, ospitata dall’Hotel Bayerischer Hof di Monaco.

Per l’Italia parteciperà proprio il titolare della Farnesina Antonio Tajani. Meloni ieri ha annunciato che non parteciperà alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza per uno stato influenzale che perdura da qualche giorno. La presenza di Washington e Pechino darà occasione alle due superpotenze di confrontarsi anche sulle tensioni accumulate negli ultimi giorni dopo il caso esploso sui palloni-spia cinesi.

L’apertura dei lavori sarà affidata all’asse franco-tedesco, con gli interventi del cancelliere tedesco Olaf Scholz e del presidente francese Emmanuel Macron. Presenti anche il premier britannico Rishi Sunak, il capo della Nato Jens Stoltenberg e, in rappresentanza dell’Ucraina, il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. Zelensky parteciperà con un messaggio in videoconferenza.

L’intervento di Zelensky alla Conferenza di Monaco

In collegamento video, Zelensky torna a invocare la vittoria sul nemico: «noi tutti siamo il mondo libero – dice rivolgendosi ai capi di Stato in presenza a Monaco. – E non c’è alcuna alternativa: dobbiamo vincere contro Golia. Il Golia russo ha appena iniziato a perdere. Golia può perdere quest’anno. Non abbiamo alternativa alla nostra risolutezza. Il Cremlino – prosegue il presidente ucraino – può distruggere la pace di tutti presenti. Se le decisioni del mondo vanno a rilento, Putin se ne avvantaggia». Zelensky ha poi ribadito che “non c’è alternativa” alla vittoria dell’Ucraina e all’ingresso del suo Paese nella Nato.

Scholz preme sull’invio di armi

«Continueremo a mantenere l’equilibrio fra il migliore sostegno possibile all’Ucraina e l’evitare una escalation non voluta»: così il cancelliere Scholz apre il consesso sulla sicurezza, pur ammettendo “la preoccupazione che non si arrivi a una guerra fra la Nato e la Russia“. Il cancelliere ha rinnovato l’invito agli alleati a fornire il proprio aiuto militare alla causa: «chi può mandare tank all’Ucraina lo faccia adesso» esorta, ricordando che “nella politica sulle armi l’Unione europea deve remare nella stessa direzione“.

Macron: “questa guerra coinvolge tutti”

Il presidente francese Macron si unisce a Scholz negli onori di casa. Nel suo intervento introduttivo alla Conferenza, il titolare dell’Eliseo ricorda che “questa guerra non coinvolge solo l’Ucraina. Ci coinvolge tutti. Non ci sono scuse per questa guerra di aggressione. La Russia è l’unica responsabile di questa crisi“.

Date le prospettive, Macron sfoggia tutto il realismo di cui si è dimostrato capace: «siamo pronti a sforzarci ma siamo anche pronti a resistere a un conflitto più lungo», aggiungendosi speranzoso per il breve termine, quando “è chiaro che la Russia non può vincere e la sua aggressione deve fallire“. Nonostante questo, “nessuno può cambiare la geografia della Russia E nessuno può cambiare il fatto che la Russia è parte dell’Europa. E potrà esserci pace in Europa solo se ci sarà una risposta alla questione russa“.

Un colpo al cerchio e uno alla botte che si conclude con un appello: «dobbiamo portare avanti il dialogo dove possibile. Anche se questa non è ancora l’ora del dialogo».

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/EPA/Anna Szilagyi