La Suprema Corte ha deciso l’annullamento con rinvio per rivalutare le posizioni di Elder e Hjort. I cittadini americani sono stati condannati all’ergastolo in primo grado, a 24 e 22 anni in appello
Il processo per l’omicidio di Mario Cerciello Rega è arrivato in Cassazione. Stando a quanto riferito da RaiNews, la Suprema Corte ha annullato le condanne di Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjort per rivalutare le loro posizioni. Sarà, quindi, necessario un appello bis.
Per Helder la condanna a 24 anni è stata annullata con rinvio sulle circostanze aggravanti e sulla sussistenza del reato di resistenza a pubblico ufficiale. Per Hjorth l’annullamento con rinvio riguarda l’accusa di concorso in omicidio. La procuratrice generale Francesca Loy aveva chiesto l’inammissibilità del ricorso di Elder e il rigetto di quello di Hjort.
Elder e Hjorth erano stati condannati all’ergastolo in primo grado e avevano poi ricevuto rispettivamente 24 e 22 anni in appello.
Il legale della moglie di Cerciello Rega, Rosa Maria Esilio, costituitasi parte civile nel processo, ha dichiarato: «siamo stati molto soddisfatti dalle due sentenze dei gradi precedenti del giudizio e speriamo che la nostra soddisfazione sia quest’oggi confermata dalla Cassazione».
Il legale di Lee Elder invece, Roberto Capra, ha dichiarato: «ci sono ancora troppe lacune nella ricostruzione di quello che è successo quella sera e per questo siamo qua e ci aspettiamo che la sentenza di appello venga cassata e ci sia un nuovo giudizio».
«Era disarmato e, da carabiniere, si era qualificato prima di ricevere 11 coltellate in 20 secondi da Finnegan Lee Elder», così ha detto la pg della Cassazione, Francesca Loy, secondo la quale “non ci sono i presupposti per ipotizzare la legittima difesa, neppure putativa, né l’eccesso colposo”.
L’omicidio
Il vicebrigadiere Cerciello Rega è stato ucciso la notte del 26 luglio 2019. I due americani avevano tentato un acquisto di droga ma non era andato a buon fine, e allora avevano rubato lo zaino di Sergio Brugiatelli, l’uomo che aveva indicato loro il pusher dal quale potevano rifornirsi.
Gli americani pretendevano 100 euro e della cocaina in cambio dello zaino rubato e Brugiatelli chiese aiuto al 112. A quel punto Cerciello venne inviato con il collega Andrea Varriale in soccorso per fermare la tentata estorsione. Quando i due militari cercarono di bloccarli, Elder reagì colpendo a morte Cerciello con 11 coltellate e si diede poi alla fuga con l’amico. Si rifugiarono in una camera d’albergo (Le Meridien) e dormirono lì: fu sempre nella stanza 109 che i carabinieri li trovarono e arrestarono il giorno dopo. I due erano pronti a lasciare l’Italia: avevano già acquistato i biglietti aerei e avevano nascosto in un controsoffitto il coltello con lama da 18 centimetri, l’arma del delitto.
di: Micaela FERRARO
aggiornamento di: Alice GEMMA e Francesca LASI
FOTO: ANSA/AP Photo/Alessandra Tarantino