ANSA/ANGELO CARCONI

La difesa di uno degli imputati interviene

Dopo la deposizione di Adelaide Malinverno, amica di Silvia e unica testimone che conferma lo stupro di gruppo avvenuto la notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 a Porto Cervo, la difesa è intervenuta.

Antonella Cuccureddu, avvocato di uno degli imputati nel processo a Ciro Grillo per violenza sessuale, Francesco Corsiglia, ha sostenuto: «la testimone non era presente sui luoghi del fatto, non ricordava molti episodi che le sarebbero stati comunicati e riferisce i fatti in modo differente da quello che risulta nella denuncia della ragazza, posto che la teste ha avuto una narrazione da parte della presunta persona offesa e ha raccontato quello che le è stato detto con molte difficoltà, non ricordando come o dove avesse appreso queste notizie. Sono stati tradotti sms e chat che hanno aiutato il tribunale a conoscere il contesto».

La deposizione dell’amica di Silvia

«La deposizione della teste di oggi ci dà un riscontro dell’autenticità su quanto dichiarato dalla mia assistita» avrebbe dichiarato in una telefonata con Ansa Giulia Bongiorno, avvocata che tutela Silvia, la ragazza italo-norvegese presunta vittima di una violenza sessuale di gruppo di cui sono accusati Ciro Grillo e altri suoi tre amici genovesi. La legale non era presente oggi in Tribunale a Tempio Pausania ma ha voluto comunque commentare il racconto di una delle migliori amiche di Silvia.

La deposizione di Adelaide Malinverno, amica d’infanzia di Silvia con la quale ha mantenuto un rapporto confidenziale molto stretto, è tuttora in corso. All’inizio la testimone ha dichiarato di ricordare poco, poi però, in seguito a una rilettura del verbale dei carabinieri della compagnia di Milano Duomo, fatta dal procuratore Gregorio Capasso, ha confermato le confidenze ricevute. Stando alla sua testimonianza, Silvia l’avrebbe chiamata la notte stessa delle presunte violenze dicendo di averle subite mentre si trovava in uno stato di incapacità totale, anche causata dall’abuso di alcol. Davanti ai giudici, Malinverno avrebbe inoltre confermato di aver visto le foto dei lividi sul corpo di Silvia, immagini mandate a lei dalla stessa italo-norvegese tramite Snapchat. Le foto non sono state inserite negli atti del processo per una problematica tecnica legata alla piattaforma: il social dopo un po’ le cancella automaticamente.

di: Caterina MAGGI

Aggiornamento di: Alice GEMMA

FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI