L’episodio nelle isole Salomone risale all’agosto del 1942 quando la nave del futuro presidente venne squarciata da un cacciatorpediniere della Marina imperiale giapponese
Fra l’agosto del 1942 e il gennaio del 1943 nelle isole Salomone meridionali, in mezzo al pacifico, andava in scena la battaglia di Guadalcanal, passata alla storia per l’eroico gesto del futuro presidente americano John Fitzgerald Kennedy che fu, a sua volta, salvato da due civili della resistenza locale su un’isoletta controllata dai giapponesi.
Oggi la storia rivive e a farla tornare in vita è proprio Caroline Kennedy, figlia amatissima dell’ex presidente oggi ambasciatrice statunitense in Australia. Caroline ha infatti ripercorso, anche se simbolicamente e non per intero, il tratto di mare che separa due isolotti nelle isole Salomone.
Precisamente, si tratta della minuscola isola di Plum Pudding, oggi intitolata proprio a JFK, dove il futuro presidente condusse a nuoto per 5,6 chilometri i sopravvissuti della sua imbarcazione, squarciata da un cacciatorpediniere della Marina imperiale giapponese, e delle vicine isole di Olasana e Naru. Qui vennero soccorsi da due isolani, poi divenuti eroi locali, Biuku Gasa ed Eroni Kumana.
Secondo quanto spiega la Cnn, Kennedy ha nuotato per circa 1,2 km in 30 minuti, rendendo omaggio all’eroica impresa del padre che così facendo mise in salvo il suo equipaggio dopo l’attacco sferrato dall’esercito nipponico.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/LUKAS COCH