Da una singola rete a un ventaglio di prodotti per recinzioni a 360 gradi
È sicuramente una rete quella che lega, tra diverse generazioni, i saperi e le conoscenze della famiglia Colombi. C.R. Rete nasce nel dopoguerra dalla volontà imprenditoriale del nonno di Davide Colombi, dal 2015 unico titolare dell’azienda. Sotto la sua guida, come ci racconta lui stesso, l’innovazione e la diversità sono diventate fondamentali per distinguersi dai competitor.
Quale è stato il percorso che ha portato C.R. Rete fino a oggi?
«L’attività nasce con mio nonno che nel dopoguerra si dedica all’idraulica e alla carpenteria, per lo più per arrotondare, e da lì si appassiona al settore delle recinzioni. Insieme a mio padre, poi, acquista il primo macchinario per produrre reti e insieme danno vita a C.R. Rete. Nel 2015 ho acquistato l’azienda, diventandone unico titolare, e ho iniziato un percorso di diversificazione. Ad un’unica tipologia di rete, dunque, abbiamo abbinato macchinari per la produzione di accessori e ulteriori reti, quindi la produzione di pali e di cancelli di tutte le misure, depositando un brevetto di un cancello componibile ed ampliando il settore per la carpenteria edile. Ci occupiamo di tutto ciò che è necessario per realizzare reti civili, industriali e sportive, come calcistiche e automobilistiche, fornendo tutto quello che serve per dare un prodotto finito al cliente».
Tra le vostre produzioni vantate anche diversi fiori all’occhiello…
«Uno dei miei primi obiettivi è stato quello di specializzare l’azienda nel settore calcistico. Nel 2018 abbiamo partecipato alla realizzazione dei campi di allenamento dell’Atalanta Bergamasca Calcio, progettando, fornendo e certificando una recinzione a norma di legge che separa la tribuna dal campo. Un’altra specializzazione a cui ci siamo dedicati è quella dell’agricoltura: in questo settore forniamo, tra le altre, una rete annodata, detta rete pastorale, prodotta con un macchinario da noi modificato che ci permette di utilizzare fili d’acciaio molto spessi e resistenti, quindi di creare reti utili per la protezione di vigneti e piantagioni di pregio da grossi animali, come i cinghiali e lupi. Siamo l’unica azienda in Italia che produce questa tipologia di rete, solitamente formata da fili di diametro molto sottile. Ancora, abbiamo messo a punto un sistema per posare le reti senza legature alla struttura di sostegno e reti con i fili di sostegno già inseriti nel rotolo, e nel settore della carpenteria edile siamo gli unici a produrre filo in matassine confezionate ordinatamente nel cellophane e non nelle scatole in cartone, quindi a prova di arrugginimento».
C.R. Rete ha saputo distinguersi nel settore delle recinzioni anticipando le richieste dei clienti e creando prodotti unici che potessero rispondere ai cambiamenti della domanda. Al prodotto, ovviamente, si accompagnano altre caratteristiche che rendono questa realtà bergamasca unica nel suo genere: l’affidabilità e la puntualità nelle consegne, certamente, ma anche l’alta qualità del prodotto offerto e la flessibilità del servizio. Come sottolinea Colombi, ogni filo, dopo essere stato acquistato e prima di trasformarsi in rete, viene trafilato per eliminare eventuali difetti, plastificato e rivestito con uno dei 10 colori disponibili per poi essere tessuto nelle varie maglie e altezze: il cliente non riceve mai un prodotto standardizzato ma personalizzato e costruito sulle sue esigenze.
Cosa c’è nel futuro di C.R. Rete?
«Voglio espandere all’estero la produzione dei prodotti certificati per il settore dei campi da calcio e delle piste automobilistiche e delle recinzioni dei vigneti di pregio. Attualmente, infatti, ci rivolgiamo per lo più al mercato italiano ma stiamo instaurando collaborazioni con ottimi partner e broker che lavorano a livello internazionale, portando a termine progetti in Somalia e Nigeria».
I fatti non possono che dare ragione agli obiettivi di Colombi per il domani di C.R. Rete: il lavoro compiuto fino a ora, infatti, ha permesso all’azienda di raggiungere un altissimo livello di qualità del prodotto e fare così la differenza.