Marina Silva promette lotta alla deforestazione, investimenti e gestione dell’ambiente urbano. Celso Amorim consigliere per gli esteri
L’impegno per l’Amazzonia promesso da Luiz Inácio Lula da Silva sembra realizzarsi. Il nuovo presidente brasiliano ha nominato la leader ambientalista brasiliana Marina Silva come guida del nuovo ministero dell’Ambiente.
Durante la cerimonia di insediamento, Silva ha dichiarato che il Paese non sarà più un “reietto” in materia ecologica, “smetterà di essere un paria ambientale”, e che sarà creata una segreteria specifica per combattere la deforestazione in Amazzonia.
E ancora, attraverso la salvaguardia dell’Amazzonia e la lotta ai crimini ambientali, il Brasile potrà “portare investimenti e aprire il mercato ai nostri prodotti”. Ha poi promesso che il suo portafoglio sarà rafforzato con la creazione di segreterie per il controllo della deforestazione, la gestione dell’ambiente urbano, nonché per le popolazioni indigene e le comunità tradizionali, anche attraverso la collaborazione con altri ministeri.
Silva era già stata ministro dell’Ambiente tra il 2003 e il 2008, nei primi due mandati di Lula, per poi dimettersi per divergenze con il capo di Stato.
Come suo consigliere per la politica estera, invece, Lula ha nominato l’ex ministro degli Esteri Celso Amorim, già ministro nei primi due governi Lula dal 2003 al 2010. Accompagnerà Lula, insieme al ministro degli Esteri Mauro Vieira, nei viaggi ufficiali.
Secondo i media brasiliani, inoltre l’ex presidente Dilma Rousseff potrebbe ottenere un incarico presso un’organizzazione internazionale come l’Onu. La questione sarà discussa nei prossimi giorni in una conversazione privata con il neo presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, di cui fu ministro dal 2003 al 2010, durante i primi due mandati consecutivi dell’ex sindacalista.
Rousseff potrebbe trovare posto anche alla guida di un’ambasciata, come quella in Portogallo o in Argentina, o una posizione della stessa rilevanza.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA/Joedson Alves