TRUMP

L’ex tycoon attacca dopo il blitz dei federali: “è una caccia alle streghe”. E poi accusa la procuratrice generale nera di essere razzista

Dopo il blitz dell’Fbi nella residenza in Florida di Donald Trump, l’ex presidente si è recato oggi all’ufficio del procuratrice generale di New York per la sua deposizione nell’ambito dell’indagine civile sulle dichiarazioni al fisco della Trump Organization, ma si è appellato al quinto emendamento e si è rifiutato di rispondere alle domande.

«Ho rifiutato di rispondere alle domande in base ai diritti che sono concessi a ogni cittadino dalla Costituzione americana. Una volta mi è stato chiesto: ‘se si è innocenti perché invocare il Quinto Emendamento?’ Ora so la risposta. Quando la tua famiglia, la tua società e tutte le persone nella tua orbita diventano target di una infondata caccia alla streghe motivata politicamente non si ha altra scelta. Se avevo qualche dubbio al riguardo, questi sono stati spazzati via dal raid dell’Fbi due giorni prima della deposizione. Non ho altra scelta perché l’attuale amministrazione e molti procuratori in questo paese hanno perso la decenza morale e etica».

Quello che si sa fino a questo momento relativamente alla perquisizione in casa dell’ex tycoon è che il Bureau ha avvertito il Secret Service un’ora prima dell’esecuzione, durata 9 ore, dalle 9 del mattino alle 18:30. L’ex presidente ha in mano il mandato e quindi, insieme a suoi legali, è fra i pochi a sapere con esattezza cosa l’Fbi cercasse; dai media è emerso che sono state sequestrate 10 scatole di materiale e che l’Fbi ha vietato allo staff e ai legali di Trump di avvicinarsi e assistere. I 30 agenti federali hanno passato al setaccio l’area privata di Mar-a-Lago dell’ex presidente, perquisendo l’armadio di Melania e trascorrendo ore nell’ufficio riservato di Trump.

LE POLEMICHE

«A tutti è stato chiesto di lasciare la proprietà – ha detto l’ex presidente. – Gli agenti volevano restare soli senza alcun testimone che vedesse cosa stavano facendo, prendendo o, speriamo di no, piazzando delle prove. Perché hanno insistito a non avere nessuno? Nessun raid c’è mai stato per Obama o Clinton nonostante le grandi dispute che avevano».

Il leader dei repubblicani in Senato, Mitch McConnell, ha chiesto che venga spiegato il motivo che ha portato alla perquisizione, mentre finiscono nel mirino delle critiche il ministro della Giustizia Merrick Garland e il direttore dell’Fbi Christopher Wray.

Dal suo canto l’ex tycoon ha definito il raid “un attacco coordinato della sinistra radicale dei democratici e delle autorità giudiziarie“: «è accaduta una cosa terribile. Non siamo meglio di un paese del terzo mondo, di una repubblica delle banane. Questo non è altro che il proseguire delle indagini per la Russia, della bufala dell’impeahcment 1 e 2 e del rapporto di Mueller – ha attaccato. – Biden sapeva tutto così come sa tutto degli accordi di Hunter, suo figlio».

INDAGINE PER FRODE FISCALE

Nella giornata di oggi 10 agosto, Trump sarà interrogato sotto giuramento nell’ambito dell’indagine sulle dichiarazioni al fisco della Trump Organization. «A New York City stasera. Domani vedrò il procuratore generale razzista di New York, per una nuova puntata della più grande caccia alle streghe nella storia degli Usa – ha commentato – la mia grande società, e io stesso, siamo attaccati da tutte le parti», ha scritto ieri sul suo account Truth Social, accusando Letitia James – la procuratrice generale, che è nera – di essere razzista.

di: Micaela FERRARO

FOTO: SHUTTERSTOCK