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I manifestanti protestano contro presunti brogli elettorali

L’opposizione è scesa nuovamente in piazza a Belgrado per protestare contro presunti brogli elettorali. La manifestazione è degenerata e si è registrato il tentativo, secondo quanto riportano i media locali, di occupare il municipio. Proprio davanti al municipio era il punto d’incontro dei manifestanti che scandivano slogan contro al governo e al presidente Aleksandar Vucic. I manifestanti hanno lanciato inoltre contro il municipio uova, bottiglie di plastica, pomodori e altri oggetti, mentre la polizia serba ha cercato di dispendere la folla lanciando gas lacrimogeni. Alcune finestre sono state distrutte, ma la polizia è riuscita a creare un cordone intorno al municipio e respingere i riottosi.

Le proteste si susseguivano da 7 giorni consecutivi per denunciare presunti brogli nelle scorse elezioni del 17 dicembre.

Il ministero dell’Interno ha chiesto che sia posta fine alle violenze e sottolineato come l’attacco alle sedi istituzionali sia un grave reato che comporta pesanti sanzioni. Il presidente serbo ha convocato una riunione urgente del Consiglio per la sicurezza nazionale e ha reso noto che son stati arrestati almeno 35 manifestanti violenti accusati di aver tentato di assaltare il palazzo.

La ministra degli Esteri russa Maria Zakharova, alla Tass, ha commentato che i tentativi dell’Occidente “di infiammare la situazione in Serbia sono evidenti“. Secondo Zakharova “stanno cercando di infiammare la situazione utilizzando ‘le tecniche di Maidan’, è evidente“. Il paragone con la rivolta del Maidan del 2014 a Kiev era stato fatto anche dal sindaco uscente di Belgrado, Aleksandar Sapic.

di: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: EPA/ANDREJ CUKIC