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Scholz: “conseguenze se Cina aiuterà Russia”. Allarme aereo in tutta l’Ucraina

La guerra in Ucraina giunge al 376esimo giorno.

La “dolorosa e difficile” battaglia per il Donbass

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato tutti “i soldati e le guardie di frontiera che proteggono il Paese nelle aree di Bakhmut, Vuhledar, Avdiivka, Siver, Svatove, Lyman e Zaporizhzhia”, dichiarando che quella combattuta in Donbass è “una delle battaglie più dure, dolorose e difficili”.

Scholz minaccia ritorsioni

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha rilasciato un’intervista alla Cnn dichiarando che “ci sarebbero conseguenze” nel caso la Cina “inviasse armi alla Russia per la guerra in Ucraina”. Il leader tedesco si è detto però “abbastanza ottimista” in merito alla decisione di Pechino.

Al fronte

Questa mattina, 6 marzo, l’intero territorio ucraino si è svegliato al suono degli allarmi anti-aerei. Lo riporta Ukrainska Pravda.

L’inferno a Bakhmut

Zelensky ha tenuto una riunione con il comando in capo supremo in cui è stata discussa in dettaglio la situazione a Bakhmut: il comandante in capo delle forze armate ucraine Valery Zaluzhny e il comandante del gruppo di truppe operativo-strategico Khortytsia, Oleksandr Syrsky, si sono espressi a favore del proseguimento della difesa nella città.

Intanto però, sul fronte opposto di Bakhmut, Evgheny Prigozhin ha denunciato il mancato rifornimento di munizioni ai mercenari Wagner scagliandosi contro il ministero della Difesa russo e dichiarando che potrebbe trattarsi di “ordinaria burocrazia” o di “tradimento”. «Se facciamo un passo indietro saremo ricordati dalla storia come coloro che hanno fatto di più per perdere la guerra. E questo è precisamente il problema con la fame di munizioni. Non è la mia opinione, ma quella dei combattenti. Cosa accadrà se le autorità russe ci vogliono mettere in mezzo, accusandoci di codardia?».

Aiuti dall’esterno

«Sono orgogliosa delle scelte che abbiamo fatto. Ci siamo uniti come mai prima d’ora. Tutti abbiamo fatto e stiamo facendo la nostra parte», ha dichiarato oggi Roberta Metsola, presidente dell’Europarlamento, nel suo videomessaggio inviato alla 14/ma riunione plenaria del network europeo del Corpo della Guardia di Finanza in corso a Roma.

di: Micaela FERRARO

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