Cinque i feriti fra cui un secondo italiano. Jihad islamica e Hamas festeggiano ma non rivendicano il gesto. Ucciso l’attentatore
A poche ore dall’attentato che ha ucciso due donne israeliane nella Valle del Giordano, un nuovo attacco terroristico sconvolge la Terra Santa. Secondo il Times of Israel, un uomo si è scagliato con la sua auto contro i passanti del lungomare di Tel Aviv, a Charles Clore Park. Il veicolo si è poi ribaltato e l’uomo avrebbe tirato fuori la sua arma, sparando dei colpi. A quel punto sarebbe intervenuta la polizia, uccidendolo. La vittima è un turista italiano di 30 anni e ci sono alcuni feriti.
A confermare l’identità del giovane è il ministro degli Esteri Antonio Tajani: la vittima è Alessandro Parini.
In un primo momento i media locali riportano che l’attentatore sarebbe Yousef Abu Jaber, un arabo-israeliano di 44 anni senza precedenti con la giustizia e residente a Kfar Kassem. Una volta giunto nell’abitazione dell’uomo però il servizio di sicurezza interno lo avrebbe trovato vivo. L’uomo ha riferito agli agenti che la sua automobile era stata rubata con dentro i suoi documenti. Al momento in cui si scrive è dunque ancora ignota l’identità dell’attentatore.
Secondo la tv pubblica Kan in ospedale sono arrivati quattro feriti, di cui tre cittadini britannici e un altro italiano. La Farnesina ha confermato la notizia, parlando di “orrore e profondo sgomento“. Anche la premier Meloni ha riferito di seguire con apprensione gli aggiornamenti, esprimendo profondo cordoglio e aggiungendo di essere in contatto con le autorità israeliane.
Netanyahu ha immediatamente richiamato tutti i riservisti della polizia di frontiera: l’allerta nel Paese è massima.
L’attacco ha ricevuto il plauso della Jihad islamica e di Hamas, anche se nessuna delle due organizzazioni terroristiche ha rivendicato il gesto. La Jihad ha diffuso un comunicato in cui descrive l’attacco come una “naturale e legittima risposta ai crimini dell’occupazione contro il popolo palestinese“.
Hamas parla invece attraverso il suo portavoce Abdel Latif Qanua di un’operazione “di alto livello nel cuore della entità sionista“, plaudendo al “livello raggiunto dalla resistenza dei giovani per colpire gli occupanti” e concludendo: “la nostra ‘Spada di Gerusalemme’ viene innalzata ovunque“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/ABIR SULTAN