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Allarme dell’Oms: sistema sanitario di Gaza è “in ginocchio ed è vicino al collasso”

Secondo quanto riporta il giornale israeliano Haaretz nel nord della Striscia di Gaza decine di combattenti di Hamas si sono arresi all’esercito di Israele.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che se Hezbollah dovesse attaccare Israele “trasformerebbe Beirut e il Libano meridionale in Gaza City e Khan Yunis“. Il primo ministro ha poi aggiunto che l’esercito intende “completare il compito e riportare sicurezza non solo al sud, ma anche al nord“.

Un portavoce dell’esercito di Israele ha confermato che la operazioni nella zona sud della Striscia, e più precisamente a Khan Yunis, proseguono. Lo steso portavoce assicura che due miliziani di Hamas, usciti da un tunnel, avrebbero aperto il fuoco sui soldati, uccidendone due. I militari hanno poi distrutto il tunnel. Contemporaneamente le forze di Israele attaccano anche a nord, nel campo campo profughi di Jabalya avrebbero catturato e ucciso “numerosi operativi” di Hamas.

Oms: sistema sanitario di Gaza al collasso

Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha sostenuto l’appello del segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres del cessate il fuoco e ha spiegato che il sistema sanitario a Gaza è “in ginocchio ed è vicino al collasso”.

A proposito di Guterres su X il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha scritto che “la sua richiesta di attivazione dell’articolo 99 (della Carta delle Nazioni Unite) e la richiesta di un cessate il fuoco a Gaza sono un’approvazione dell’organizzazione terroristica di Hamas“, definendo il segretario generale “pericolo per la pace nel mondo“.

A Rafah si scava sotto le macerie

A seguito dei massicci bombardamenti compiuti da Israele nella notte a Rafah i cittadini scavano tra le macerie. L’esercito ha colpito la città nella striscia di Gaza nonostante avesse affermato che era un rifugio sicuro per gli sfollati dal nord.

Secondo quanto riporta un portavoce militare israeliano i 12 razzi lanciati da Hamas contro Beer Sheva, nel sud di Israele, sono partiti “da un posto vicino alle tende dei civili evacuati di Gaza nel sud della Striscia e strutture delle Nazioni Unite” e altri tiri “sono stati effettuati da zone umanitarie“. Secondo il portavoce Hamas “abusa del popolo di Gaza usandolo per i suoi atti di terrorismo. Si radica cinicamente nelle infrastrutture civili, nelle scuole, nelle aree residenziali, vicino alle strutture dell’Onu e perfino nelle zone umanitarie, usando i civili come scudo umano“.

di: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/EPA/ATEF SAFADI