I leader hanno fatto visito al Memoriale della Pace per onorare le vittime della bomba atomica
Al via la prima sessione di lavoro del summit del G7 in Giappone.
Al via terza sessione: in agenda la Cina
La terza sessione dei lavori del G7 ha in agenda la Cina.
Inizia dopo la visita al santuario di Itsukushima sull’isola di Miyajima. I leader discutono di politica estera e sicurezza sull’Indopacifico durante una cena di lavoro.
“Le nostre politiche nei confronti della Cina devono cambiare perché la Cina sta cambiando. Il disaccoppiamento dalla Cina non è né fattibile né nel nostro interesse. I leader sono uniti nell’idea di ridurre il rischio, ma non di disaccoppiarsi” ha scritto in un tweet Ursula Von der Leyen.
Sempre la presidente della Commissione Ue ha dichiarato: «dobbiamo intensificare il nostro lavoro con altri per creare un’alternativa alla Via della Seta, ovvero sul nostro Partenariato per le infrastrutture e gli investimenti globali. Dobbiamo bilanciare i nostri rapporti commerciali e dobbiamo discutere dei controlli sulle esportazioni o sugli investimenti in uscita, con particolare attenzione ai settori sensibili dell’alta tecnologia».
Dichiarazione congiunta finale
Nella dichiarazione congiunta dei leader arrivata al termine del dibattito è ribadito l’invito a Paesi terzi “a cessare immediatamente di fornire sostegno materiale all’aggressione della Russia o dovranno affrontare gravi costi”. “Rafforzeremo il nostro coordinamento per prevenire e rispondere alle terze parti che forniscono armi alla Russia e continueremo a intraprendere azioni contro gli attori dei Paesi terzi che sostengono materialmente la guerra della Russia”, continua la dichiarazione. I vertici delle 7 potenze hanno esortato la Russia a porre fine “alla sua aggressione in corso e a ritirare immediatamente, completamente e incondizionatamente le sue truppe e il suo equipaggiamento militare dall’intero territorio dell’Ucraina”. L’aggressione infatti “costituisce una violazione del diritto internazionale, in particolare della Carta dell’Onu”. Mentre, “una pace giusta non può essere realizzata senza il ritiro completo e incondizionato di truppe e attrezzature militari russe”.
Anche l’Australia ha annunciato nuove sanzioni finanziarie e un divieto di esportazione di macchinari alla Russia.
È stata inoltre prospettata una stretta sul commercio di diamanti dalla Russia: “al fine di ridurre le entrate che la Russia ricava dall’esportazione di diamanti, continueremo a collaborare strettamente per limitare il commercio e l’uso dei diamanti estratti, lavorati o prodotti in Russia”.
Per quanto riguarda i crimini di guerra commessi sul campo, la nota specifica: “non ci deve essere impunità per i crimini di guerra e le altre atrocità, come gli attacchi della Russia contro i civili e le infrastrutture civili critiche. Ribadiamo il nostro impegno a punire i responsabili (dei crimini), in conformità con il diritto internazionale, anche sostenendo gli sforzi dei meccanismi internazionali come la Corte penale internazionale (CPI). Esprimiamo ferma condanna per la deportazione illegale e il trasferimento di ucraini, compresi i bambini, dalle aree occupate dell’Ucraina alla Russia e continueremo a seguire i progressi dell’indagine della Corte penale internazionale al riguardo, con la massima attenzione”. È stato chiesto anche il ritorno dei bambini a casa ed espresso orrore per i casi di violenze “sessuali e basate sul genere” contro gli ucraini.
Rainews riporta che i leader hanno sottolineato “l’importanza della protezione dell’istruzione di tutti i bambini, in particolare quelli colpiti, nonché la conservazione dei beni culturali ucraini e patrimonio danneggiato e minacciato dalla guerra di aggressione”. Hanno inoltre assicurato “attenzione all’impatto dell’aggressione della Russia sullo sport internazionale”: pur nel “pieno rispetto dell’autonomia delle organizzazioni sportive”, i Sette chiedono “garanzia che gli atleti russi e bielorussi non appaiano in alcun modo come rappresentanti dei loro stati”.
I leader G7, ancora, hanno detto di essere impegnati a “garantire che la Russia paghi per la ricostruzione a lungo termine dell’Ucraina.” In questo contesto, accolgono “con favore l’istituzione, nel quadro del Consiglio d’Europa e per soddisfare la richiesta dell’Assemblea generale delle Nazioni unite, di un registro dei danni causati dall’aggressione della Federazione russa contro l’Ucraina”. Infine i G7 si impegnano “ad adottare le misure disponibili nei nostri quadri nazionali per trovare, trattenere, congelare, sequestrare e, se del caso, confiscare o confiscare i beni di quegli individui ed entità che sono stati sanzionati in relazione all’aggressione della Russia” e segnalano che stanno “adottando misure per mappare completamente le partecipazioni dei beni sovrani della Russia immobilizzati” nelle loro giurisdizioni, che “rimarranno immobilizzati fino a quando la Russia non pagherà il danno che ha causato all’Ucraina”.
Conferenza stampa, Michel: “diamanti russi non sono per sempre”
In merito alla stretta sui diamanti decisa dal vertice, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha detto, nel corso della conferenza stampa: «continueremo ad aiutare l’Ucraina con un forte sostegno militare, politico, umanitario e finanziario. L’Ue e i suoi Stati membri hanno già fornito oltre 70 miliardi di euro di assistenza all’Ucraina. L’Ue ha anche intrapreso un’azione radicale per frenare l’azione militare della Russia. Ora siamo concentrati sul chiudere la porta alle scappatoie e continuare a tagliare fuori la Russia dalle forniture critiche. Limiteremo il commercio di diamanti russi. I diamanti russi non sono per sempre e spiegheremo apertamente e francamente perché queste sanzioni sono necessarie e giustificate».
Al via seconda sessione, focus sull’Ucraina
Durante la seconda sessione dei lavori, i leader si sono dedicati alla situazione sul campo in Ucraina. Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha detto alla Bbc di essere “fiducioso” che gli altri membri del G7 si uniranno nella decisione di imporre ulteriori sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina. “Ciò renderà le sanzioni più efficaci e assicurerà che la Russia paghi un prezzo per la sua attività illegale“, ha dichiarato.
Meloni ha incontrato Sunak a margine dei lavori. Fonti italiane sottolineano che i due capi di Governo hanno discusso dei principali temi dell’agenda internazionale, partendo dal pieno allineamento, anche in ambito Nato e G7, e all’impegno comune rispetto all’aggressione russa all’Ucraina. I due leader hanno poi “enfatizzato la crescente interdipendenza fra macro-aree geografiche e l’importanza della coesione fra G7, alleati e democrazie, a tutela dell’ordine internazionale basato sulle regole, indispensabile alla sicurezza economica, anche per i Paesi del Sud Globale”. Lo scrive Rainews.
Meloni e Trudeau a confronto
Tra la premier italiana Meloni e il primo ministro canadese Trudeau c’è stato un confronto sul tema dei diritti Lgbt. Trudeau ha dichiarato che “il Canada è preoccupato per alcune delle posizioni che l’Italia sta assumendo in termini di diritti Lgbt”. Meloni ha ribattuto che il suo Governo sta seguendo, per quanto riguarda i diritti Lgbtq, le decisioni dei tribunali e non si sta discostando dalle precedenti amministrazioni. È riportato sul sito del Governo canadese.
I due leader hanno poi affrontato i temi di Ucraina e Cina. In una nota il Governo canadese riporta che i due leader “hanno concordato di continuare a sostenere le esigenze di difesa e gli sforzi di ricostruzione dell’Ucraina e di ritenere la Russia responsabile della sua brutale aggressione militare”; inoltre hanno discusso “della necessità di resistere come democrazie basate su regole contro i tentativi di coercizione economica e di interferenza, anche da parte della Cina”. È stato anche ribadito il loro “impegno a continuare a rafforzare le opportunità di lavorare insieme, anche attraverso nuovi partenariati commerciali, di investimento e di innovazione. Hanno anche discusso le strade per una maggiore collaborazione bilaterale in aree come le scienze della vita, l’energia, la tecnologia pulita e la sicurezza economica”.
I lavori sull’economia globale
Il G7 sarà incentrato sull’economia globale. La premier italiana Giorgia Meloni siede tra il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e il primo ministro del Canada Justin Trudeau.
Zelensky sarà presente
È stata confermata la presenza di persona del leader ucraino Zelensky al G7. Sarà il suo primo viaggio in Asia da quando la guerra è cominciata: arriverà a bordo di un aereo militare statunitense dopo una sosta prevista in Arabia Saudita per partecipare al vertice della Lega Araba.
I leader del G7 vareranno nel corso del Summit una serie di nuove sanzioni e controlli sulle esportazioni contro la Russia, per interrompere la capacità di Mosca di “ottenere i materiali di cui ha bisogno per la campagna bellica”.
La visita al Memoriale della Pace
I leader hanno aperto la giornata con una visita al Memorial Park, il memoriale della pace di Hiroshima, dove hanno reso omaggio alle vittime della bomba atomica. Un evento dal grande valore simbolico, soprattutto viste le minacce moderne con la guerra in Ucraina. I 7 hanno poi firmato il Libro d’Onore del Museo con un messaggio che sarà poi scolpito su una stele in pietra collocata nei pressi del monumento commemorativo. Infine, è stata deposta una corona di alloro al Cenotafio delle vittime.
“Oggi chiniamo il capo e ci fermiamo in preghiera. Oggi non dimentichiamo che l’oscurità non ha l’ultima parola. Oggi ricordiamo il passato per scrivere, insieme, un futuro di speranza” è il messaggio scritto da Giorgia Meloni.
Joe Biden è stato il secondo presidente americano a recarsi al Peace Memorial Museum di Hiroshima, dopo la visita storica di Barack Obama nel maggio 2016.
di: Micaela FERRARO
FOTO: EPA/FRANCK ROBICHON