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Le ex atlete hanno denunciato di violenze psicologiche e verbali da parte dello staff della nazionale

«Ho raccontato solo la mia esperienza. Spero che quello che è capitato a me e che ho dovuto subire io non capiti ad altre ragazze». Così Nina Corradini ha concluso il suo intervento questa mattina alle audizioni con la procura federale nell’ambito dell’inchiesta sui presunti abusi psicologici subìti dalle atlete della nazionale di ginnastica.

«Le medaglie mi sono costate tanto. Finché la fatica si ferma all’allenamento e al sudore va bene, poi quando sfocia in altre cose non ne vale più la pena – ha aggiunto l’ex atleta. – Alle altre sportive vorrei dire che tutto quello che hanno subito non è giusto. È per questo che io e Anna abbiamo denunciato, per far sì che non succeda più. Sono contenta che quello che abbiamo fatto abbia dato coraggio ad altre di uscire allo scoperto e esprimere il disagio. Non mi aspettavo che così tante avessero queste cose da dire. La ginnastica ritmica è passione, è quello che ho fatto tutta la vita ed è brutto che il mio ultimo ricordo significa dolore».

Oggi è stata sentita anche Anna Basta, la seconda atleta a denunciare. «Mi sento bene, sono serena ed è un momento importante», a dichiarato prima di entrare.

La direttrice tecnica della Nazionale di ginnastica ritmica, Emanuela Maccarani, ha parlato con il procuratore federale Michele Rossetti e al termine del colloquio ha dichiarato: «sono appena stata sentita dal procuratore federale: sono molto serena. Le indagini sono in corso in pieno svolgimento e non posso assolutamente dire altro. Ora attendiamo che la giustizia sportiva compia le indagini dovute».

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/FACEBOOK/NINA CORRADINI