I costi sono troppo alti per il Paese ospitante, Victoria
Sono a rischio i Giochi del Commonwealth dell’edizione del 2026. A mettere in pericolo lo svolgimento delle olimpiadi di colonie ed ex colonie britanniche è stato l’annuncio dello Stato australiano di Victoria che non intende più ospitare i giochi a causa dei costi sempre più elevati.
Daniel Andrews, il premier di Victoria, ha spiegato che la cifra necessaria per i giochi è diventata “nettamente troppo alta” aprendo la possibilità di non far disputare i giochi, ipotesi che ha solo due precedenti storici: la Seconda guerra mondiale (i Giochi del Commonwealth saltarono solo nel 1942 e nel 1946).
Come ha spiegato il premier il preventivo per la manifestazione è lievitato dagli iniziali 2,6 miliardi di dollari australiani (circa un miliardo e mezzo di euro) a 6 miliardi (in euro, tre miliardi e mezzo), così “è più del doppio del beneficio economico che stimiamo di ottenere” ribadendo comunque l’obiettivo di modernizzazione delle infrastrutture sportive.
La Commonwealth Games Federation ha reagito prontamente, parlando in una nota di decisione “estremamente deludente” e che “ci è stato un preavviso di appena 8 ore senza neppure valutare la possibilità di studiare insieme una soluzione“, sottolineando come i costi siano cresciuti a causa della decisione di Victoria di aumentare il numero delle discipline rispetto a quelle raccomandate e far durare la competizione 12 giorni tra città mal collegate con Melbourne (e tra loro) come Geelong, Bendigo e Ballarat.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: EPA/NEIL HALL