Le persone erano ridotte in schiavitù e gli asini erano rinchiusi e sfruttati per macinare il grano
Nuova illuminante scoperta a Pompei.
Dai nuovi scavi nella Regio IX, insula 10, è emerso un panificio che era anche una prigione, un ambiente in cui le persone venivano ridotte in schiavitù e gli asini erano sfruttati per macinare il grano necessario a produrre il pane.
La stanza era angusta e non aveva un vero affaccio esterno: c’erano piccole finestre con grate in ferro solo per il passaggio di aria e luce e nel pavimento sono emersi intagli per coordinare il movimento degli animali, che erano costretti a muoversi con gli occhi bendati. Nell’area del panificio erano già emerse nei mesi scorsi tre vittime.
Gli scavi che hanno portato alla luce il panificio sono emersi nell’ambito di un progetto di messa in sicurezza e manutenzione dei fronti che perimetrano l’area della città antica di Pompei che non è stata ancora indagata e riportata alla luce, sepolta da secoli sotto l’ammasso di lava e detriti del Vesuvio, in Campania.
Dagli scavi è emersa una casa in corso di ristrutturazione: l’abitazione è suddivisa in settore residenziale decorato con raffinati affreschi di IV stile e un quartiere produttivo destinato in questo caso alla panificazione.
di: Micaela FERRARO
FOTO: SHUTTERSTOCK