“Fermate l’acqua contaminata” è uno degli slogan degli attivisti
Nella giornata di martedì 16 maggio decine di attivisti antinucleari hanno protestato per chiedere al Giappone l’eliminazione del piano di rilascio in mare dell’acqua trattata ma ancora radioattiva proveniente dalla centrale nucleare di Fukushima.
«Non scaricate l’acqua contaminata in mare!», hanno scandito i manifestanti davanti alla sede della Tokyo Electric Power Company Holding (Tepco) nella capitale giapponese. La protesta è stata accompagnata da striscioni con le loro richieste, come “Non bombardate il Pacifico” e “Fermate l’acqua contaminata”.
Un forte terremoto e uno tsunami nel 2011 hanno danneggiato i sistemi di raffreddamento dell’impianto di Fukushima Daiichi, deteriorando tre reattori e facendo sì che l’acqua di raffreddamento diventasse altamente radioattiva e fuoriuscisse nei sotterranei degli edifici dei reattori. L’acqua viene raccolta, trattata e immagazzinata in serbatoi che coprono gran parte dell’impianto.
Il governo e la TEPCO dichiarano che i serbatoi devono essere tolti per lasciare spazio allo smantellamento dell’impianto e per minimizzare il rischio di perdite in caso di un altro disastro. Il piano ha causato aspre proteste di pescatori locali, preoccupati per la sicurezza e per i danni alla reputazione.
di: Alice GEMMA
FOTO: EPA/JEON HEON-KYUN