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Cerimonia di commemorazione per il 67esimo anniversario della tragedia che costò la vita a 262 minatori

A Bois du Cazier partecipano anche i rappresentanti delle Istituzioni italiane alla cerimonia per l’anniversario della tragedia di Marcinelle.

67 anni fa nella miniera morirono 162 lavoratori, di cui 136 italiani, per l’Italia è presente il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, alla commemorazione presente anche la Regina emerita del Belgio Paola Ruffo di Calabria, l’ambasciatore italiano in Belgio Federica Favi e l’ambasciatore italiano presso la Nato Marco Peronaci.

Come di consueto la cerimonia è iniziata con la benedizione della campana Maria Mater Orphanarum e la lettura dei nomi delle vittime.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato: «la catastrofe della miniera del Bois du Cazier di Marcinelle dell’8 agosto 1956 ha segnato per sempre la storia nazionale ed europea. L’Italia ha pagato il prezzo più alto di quella tragedia. Dei 262 minatori vittime del disastro, infatti, 136 erano nostri connazionali. Avevano deciso, con sofferenza e dolore, di abbandonare la Patria per emigrare in Belgio. Lavorarono duro, con umiltà e dedizione, senza garanzie, in condizioni terribili e ora inimmaginabili. Persero la vita nel buio della miniera, ma la loro luce non si è spenta e risplende nel ricordo e nella riconoscenza tributati loro dalla comunità nazionale. Figli d’Italia ai quali la Repubblica rende omaggio oggi, celebrando la Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Ricorrenza istituita nel 2001 dall’indimenticato Ministro Tremaglia – con il quale ho avuto l’onore di essere insieme a Marcinelle – per ricordare e onorare i lavoratori italiani caduti in ogni continente e il contributo economico, sociale e culturale delle loro opere al progresso delle Nazioni che li hanno accolti. Marcinelle è diventata un simbolo, un tassello di quel grande mosaico che è la storia dell’emigrazione italiana, un susseguirsi di enormi sacrifici ma anche di straordinari successi e obiettivi raggiunti. Oggi rendiamo omaggio anche a tutto questo e riscopriamo il legame che ci lega agli italiani all’estero, ambasciatori d’Italia nel mondo col Tricolore nel cuore».

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dichiarato: «viviamo mesi difficili, segnati dall’impatto di molteplici crisi di diversa natura: dall’esecrabile aggressione russa all’ Ucraina ai tanti conflitti irrisolti in altri quadranti geografici, dal cambiamento climatico all’insicurezza alimentare. Tutto ciò accresce la precarietà economica e il rischio di sfruttamento di esseri umani. È quindi più che mai necessario mantenere salda la tutela dei lavoratori. Di tutti i lavoratori, ovunque essi si trovino, quale che sia la loro nazionalità, per prevenire e sanare inaccettabili forme di marginalizzazione».

Il vicepremier Tajani ha ricordato a Radio Anch’io: «più di cento italiani perirono nella miniera dove lavoravano in condizioni veramente molto difficili. Sono degli eroi del lavoro, sono i nostri migliori rappresentanti, sono coloro che hanno permesso al nostro Paese di diventare la seconda potenza economica dell’Unione europea, sono coloro che hanno permesso la crescita dell’Italia. Se oggi siamo nel G7 lo dobbiamo anche a loro. Dobbiamo continuare a lavorare, anche per una maggior sicurezza nel lavoro, ma questi caduti vanno sempre ricordati e a loro va reso omaggio perché questo non accada mai più, ma soprattutto dobbiamo essere fieri di questi italiani che a prezzi di grandissimi sacrifici hanno permesso al nostro Paese di rialzarsi dopo la fine della seconda guerra mondiale». Per l’Italia, ha aggiunto il ministro degli Esteri, quanto accaduto a Marcinelle rappresenta “un monito ma anche un simbolo, un simbolo positivo del sacrificio di tanti italiani che hanno permesso all’Italia di crescere economicamente e di risolvere problemi economici che sembravano insuperabili“.

Il ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia Roberto Calderoli ha dichiarato: «come ogni anno in occasione dell’anniversario dell’orribile tragedia di Marcinelle ricordiamo con una preghiera i 136 minatori italiani morti in quel disastro e insieme a loro tutte le complessive 262 vittime di quella tragedia. Ma come ogni anno mi ripeto, e mi dispiace doverlo fare, perché in questa giornata di ricordo e riflessione, sul lavoro e i suoi martiri, non possiamo non riflettere anche sulle troppe vittime sul lavoro in Italia: praticamente ogni anno abbiamo ‘una Marcinelle’ ogni tre mesi. Per cui anche quest’anno mi ripeto ribadendo che il miglior modo per ricordare i nostri ‘martiri’ del lavoro è fare sempre di più per aumentare la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro e abbassare queste tragiche cifre sulle morti bianche: questo Governo in questi primi mesi ha già messo in campo una serie di misure importanti per incentivare controlli e aumentare la sicurezza».

di: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: EPA/OLIVIER HOSLET