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La regista e attrice è morta in Svizzera, ha reso noto l’associazione Luca Coscioni

Malata oncologica terminale la regista e attrice Sibilla Barbieri ha deciso di porre fine alla sua vita con il suicidio assistito. Barbieri, rende noto l’Associazione Luca Coscioni, è morta in Svizzera.

Barbieri aveva chiesto di poter porre fine alla sua vita in Italia, ma la Asl di Roma di competenza aveva respinto la richiesta sostenendo che non possedesse i quattro requisiti previsti dalla sentenza Cappato\Dj Fabo della Corte costituzionale per poter accedere legalmente alla morte volontaria assistita in particolar modo la dipendenza da trattamento di sostegno vitale. Barbieri dopo la decisione parlò di “una discriminazione gravissima tra i malati oncologici e chi si trova anche in altre condizioni non terminali. Per questo ho deciso liberamente di ottenere aiuto andando in Svizzera perché possiedo i 10mila euro necessari e posso ancora andarci fisicamente. Ma tutte le altre persone condannate a morire da una malattia che non possono perché non hanno i mezzi, perché sono sole o non hanno le informazioni, come fanno? Questa è un’altra grave discriminazione a cui lo Stato deve porre rimedio“.

La donna, consigliera dell’Associazione Luca Coscioni, è stata accompagnata in Svizzera dal figlio e dall’ex senatore radicale Marco Perduca, che il 7 novembre si sono autodenunciati insieme a Marco Cappato in quanto legale rappresentante dell’Associazione Soccorso Civile che ha organizzato e sostenuto il viaggio.

«Grazie a Sibilla che per anni si è battuta per vivere – dice Cappato facendo il punto nella sede dell’associazione Luca Coscioni di Roma. – La vita e la lotta di Sibilla dimostra che non c’è lotta tra chi vuole vivere e chi vuole morire».

Secondo Cappato la dipendenza dal respiratore della donna era la stessa di DjFabo, dunque “negare quel diritto, perché era questione di ore, perché il tumore le stava per intaccare anche le capacità cognitive” è stata una “violenza di Stato“.

Il figlio dell’artista si è detto dispiaciuto rispetto ad una “politica che chiude gli occhi davanti a sofferenza persone”.

di: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI