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Il premier israeliano alla comunità ebraica romana: “qui tutti fratelli, in Israele divergenze”

È arrivato a Roma il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che oggi venerdì 10 marzo ha incontrato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Il premier israeliano è stato accolto dal picchetto d’onore nel cortile interno.

I due leader hanno pranzato insieme a palazzo Chigi: in agenda Gerusalemme capitale, l’Iran, la collaborazione economica e la guerra.

Meloni e Netanyahu in conferenza stampa

«Ci conosciamo e ci stimiamo da tempo: Israele è un partner fondamentale in medio Oriente e al livello globale. Vogliamo accrescere il livello della nostra cooperazione. Vogliamo organizzare un nuovo incontro intergovernativo. Siamo pronti a favorire ogni processo politico nei rapporti tra Israele e Palestina e a fare tutto quello che possiamo per facilitare la ripresa di accordi e per la descalation. Il Governo è impegnato con un grande lavoro contro l’antisemitismo: abbiamo un’amicizia che viene da lontano», ha detto Meloni.

«Sono rimasto molto colpito dalla sua leadership e di come sta portando avanti il suo lavoro, – è stato l’intervento di Netanyahu. – Con Meloni abbiamo parlato della collaborazione per quanto riguarda l’acqua. Israele ha risolto i problemi relativi alla siccità e saremmo felici di dare una mano all’Italia nel risolvere i problemi relativi all’acqua. Sul gas già collaboriamo e vogliamo ampliare il settore: valutiamo di aggiungere una struttura per il gas liquefatto per poterlo portare in Europa. Il mio messaggio è che Israele è pronto ad aumentare le relazioni tecnologiche ed economiche. Mi auguro di vedervi se non quest’anno, l’anno prossimo a Gerusalemme».

Netanyahu al Forum economico a palazzo Piacentini

Questa mattina il leader israeliano ha preso parte a un Forum economico con le imprese italiane a Palazzo Piacentini, presente il ministro per Sviluppo economico e il Made in Italy, Adolfo Urso.

Nel suo intervento il leader israeliano ha dichiarato che Israele vuole aumentare l’export di gas verso l’Italia e dall’Italia verso l’Europa: «ci saranno ingenti investimenti nelle infrastrutture, vogliamo ampliare il settore del gas, valutiamo di aggiungere una struttura per il gas liquefatto per aumentare i flussi verso Italia e da qui all’Europa e siamo pronti a fare di più con voi a tal fine».

Netanyahu ha invitato anche la premier in Israele: «accompagnata da 50 o 100 aziende leader: vogliamo condividere con voi il nostro vantaggio tecnologico. Per esempio sulla siccità. Non abbiamo più questo problema perché se abbiamo bisogno di acqua la produciamo, prima di tutto con il riciclo».

Le proteste della comunità israeliana romana

In concomitanza con il bilaterale tra Meloni e Netanyahu, alcuni cittadini israeliani hanno manifestato contro la riforma della giustizia voluta dal premier israeliano.

Secondo gli organizzatori della protesta, svoltasi a Piazza Santi Apostoli, la riforma sottopone il potere giudiziario a quello politico e penalizza le minoranze presenti nel Paese.

La visita alla comunità ebraica

Al suo arrivo giovedì 9 marzo, Netayahu ha incontrato la comunità ebraica al Tempio Spagnolo.

«Qui nella comunità di Roma siamo tutti fratelli, sono giorni in cui ci sono divergenze – ha dichiarato Netanyahu – Proprio tenendo conto delle divergenze in Israele voglio ricordare che siamo un popolo unico, voglio pregare tutti ad aiutarci a perseguire tutto ciò che abbiamo costruito. Sono molto contento di essere in questo Tempio, in questa comunità che ha più di due mila anni. È importante essere in Italia, patria del risorgimento. Anche dove c’è stata la shoah. Ma oggi siamo nella storia. Abbiamo sfide davanti a noi».

A proposito dell’incontro di venerdì 10 marzo con , il premier israeliano ha dichiarato: «Domani parlerò con Giorgia Meloni anche dell’Iran. Dobbiamo cercare di non farci schiacciare da questa potenza. Noi vogliamo dare energia all’Europa e al mondo intero con i cambiamenti che stiamo perseguendo».

In merito alla riforma giudiziaria, che ha scatenato proteste in Israele, ha affermato: «Sono d’accordo con tutte le iniziative per un’intesa con l’opposizione sulla riforma giudiziara, compresa quella del presidente Herzog».

Le proteste della comunità palestinese romana

Alcuni esponenti della comunità palestinese romana hanno manifestato sotto l’Altare della Patria, in piazza Madonna di Loreto.

«Siamo scesi in piazza per dire no alla politica criminale del governo più estremista nella storia dello Stato di Israele – ha dichiarato il presidente della Comunità Palestinese di Roma Yousef Salman – Netanyahu chiederà all’Italia di riconoscere Gerusalemme come Capitale dello Stato di Israele. Lo hanno già fatto gli Stati Uniti. Ma noi abbiamo sempre detto che Gerusalemme non è un territorio americano e nemmeno italiano e quindi non può essere regalato a uno Stato che non ha nessun diritto. Da tanti anni sono in Italia. Rimpiango gli anni di Andreotti, Craxi e Berlinguer. Andreotti a Venezia riconobbe il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione. Noi vogliamo che l’Italia continui a giocare questo ruolo positivo importante per noi».

di: Francesca LASI

aggiornamento: Micaela FERRARO

FOTO: Ansa/Silvana Logozzo