Il sistema di traduzione sviluppato in Israele consentirà una prima revisione dei testi relativi all’antica Mesopotamia
Non è la prima volta che un’intelligenza artificiale si cimenta in un esperimento di traduzione. È però la prima volta che un modello informatico è in grado di tradurre in automatico e verso l’inglese testi in lingua accadica, scritti in caratteri cuneiformi.
Si tratta di un progetto informatico realizzato da alcuni ricercatori israeliani della Tel Aviv University in collaborazione con l’Ariel University.
L’accadico è il più antico idioma semitico mai attestato. Sfruttando i frammenti incisi su tavolette di argilla mediante segni cuneiformi, gli esperti hanno impiegato decenni nell’arduo compito di decifrare questa forma di scrittura appartenente all’antica Mesopotamia e parlata dagli assiri e dai babilonesi.
A questo scopo gli archeologi hanno potuto consultare e confrontare centinaia di migliaia di tavolette di argilla rinvenute nell’attuale Iraq (e non solo), alcune risalenti fino al 3.400 a.C. La complessità di questo idioma ha però determinato una scarsità di esperti archeologi realmente in grado di tradurre il contenuto di queste tavolette. È così che ancora una volta l’intelligenza artificiale accorre in aiuto dell’uomo.
Al momento il modello sviluppato dai ricercatori consente di tradurre frasi brevi (al di sotto dei 120 caratteri) in modo sufficientemente corretto; per le frasi più lunghe l’AI mantiene una correttezza sintattica ma diventa meno accurato. Tanto basta per sfruttare il sistema informatico nel corso di una fase primaria di traduzione, smaltendo così il lavoro all’uomo che può poi concertarsi sulla versione finale del testo.
Si tratta di una scoperta che potrebbe davvero rivoluzionare il mondo dell’archeologia, consentendo ad un numero molto più ampio di esperti di studiare il contenuto delle tavolette che contengono informazioni rare e preziosissime sulla vita quotidiana, politica ed economica della società mesopotamica.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/Missione Archeologica Italiana in Siria
LEGGI ANCHE: Ceo OpenAI vuole regole per intelligenza artificiale