david bowe

Per la celebrazione è stata scelta la riproposta del disco a velocità dimezzata e anche una riproposizione in picture disc

Aladdin Sane è sicuramente il disco più buio di David Bowie e per la celebrazione del mezzo secolo di vita dell’artista è stata scelta la riproposta del disco a velocità dimezzata, quasi ad aumentare con questa mossa la minacciosità di quell’album uscito nel 1973.

La seconda riproposizione di Aladdin Sane, stavolta in picture disc ma sempre ricavata dello stesso master, uscirà il 14 aprile, il giorno esatto della pubblicazione.

Il titolo del disco in realtà fa riferimento al brutto momento in cui si trovava l’artista: il titolo può essere letto anche come “A lad insane” (un ragazzo pazzo), e potrebbe far riferimento sia allo stato mentale dell’artista e sia alla schizofrenia che era stata diagnosticata al fratello della star britannica Terry.

«C’è stato un momento nel ’73 in cui sapevo che tutto era finito – disse Bowie. – Non volevo che la mia vita restasse intrappolata nel personaggio di Ziggy e ciò che feci con Aladdin Sane fu provare a muovermi in qualcosa di nuovo. Inevitabilmente la mia scrittura rifletteva il tipo di schizofrenia che attraversavo. Volevo essere sul palco a cantare le mie canzoni, ma nello stesso tempo non volevo stare su quegli autobus con tutta quella gente strana. Dal momento che sono fondamentalmente una persona tranquilla era difficile venirne a capo. Così Aladdin Sane era diviso a metà».

La copertina del disco divenne iconica: l’artista era raffigurato segnato in viso da un fulmine come se effettivamente si fosse spaccato in due parti. Così si sentiva Bowie, che sperimentava per la prima volta la pressione di scrivere un album dopo aver avuto un successo di gigantesche proporzioni mentre era in tour in America.

di: Alice GEMMA

FOTO: SHUTTERSTOCK