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Il ministro Darmanin difende il presidente: “non ha violato affatto la laicità”

A seguito dell’accensione della prima candela della festa ebraica di Hanukkah nei saloni dell’Eliseo compiuta dal rabbino capo di Francia, Haim Korsia, alla presenza del capo dello Stato Emmanuel Macron sono scoppiate numerose polemiche.

Il video diffuso sui social ha subito ricevuto un’ondata di critiche. Anche il presidente del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia ha ritenuto la celebrazione “un errore“, spiegando in un’intervista di Sud Radio che “effettivamente non è l’Eliseo il posto in cui accendere una candela di Hanukkah, poiché il Dda repubblicano è quello di tenere lontano tutto ciò che è religioso“.

A difesa del Capo dello Stato parla il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin che sostiene Macron non abbia “violato affatto la laicità. Il presidente è un difensore delle religioni, le rispetta tutte. Come capo dello Stato non ha commesso nessuna violazione della laicità” e ha aggiunto che “durante questa festa ebraica importante, mentre i nostri connazionali ebrei subiscono atti antisemiti, i rabbini vengono aggrediti, le sinagoghe attaccate, prese di mira nelle strade persone con segni della loro religione, trovo del tutto normale che il presidente si metta al fianco dei nostri connazionali ebrei“.

Ad attaccare il capo dello Stato anche la senatrice socialista Laurence Rossignol che su X scrive: «Macron presidente è un bambino di 10 anni con la scatola del ‘Piccolo chimico’, ma con nitroglicerina e fiammiferi veri» mentre il coordinatore de La France Insoumise, Manuel Bompard, ha ricordato che “domani celebreremo l’anniversario della legge del 1905 sulla separazione fra lo Stato e le religioni“, aggiungendo che quello di ieri sera “è stato un imperdonabile errore politico“. Il deputato dei Républicains Julien Aubert chiede se “stiamo pensando alla messa di Natale o all’Aid musulmano all’Eliseo? Non è una cosa seria“.

di: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/EPA/LUDOVIC MARIN