ULTRALEGGERI

Gli ultraleggeri si sono schiantati uno contro l’altro all’altezza di Guidonia Montecelio

Incidente aereo alle porte di Roma.

Due velivoli ultraleggeri si sono scontrati all’altezza di Guidonia Montecelio e sono precipitati su un prato vicino a via Longarina.

I due piloti a bordo sono morti sul colpo. Si tratta del tenente colonnello Cipriano Giuseppe, 47 anni di Taranto, e del maggiore Meneghello Marco, 46 anni di Legnago, entrambi del 60esimo stormo di Guidonia.

Si trattava di due velivoli militari. Poco dopo l’incidente è arrivata una nota ufficiale dell’Aeronautica Militare: “nella tarda mattinata di oggi due velivoli U-208 del 60esimo Stormo di Guidonia, in volo nell’ambito di una missione addestrativa pre-pianificata. I due aerei sono entrati in collisione per cause al momento non note, precipitando al suolo in un’area nei pressi dell’aeroporto militare di Guidonia. I due piloti purtroppo sono deceduti nell’impatto. Sul posto sono intervenute immediatamente le squadre di soccorso. Non ci sarebbero altre persone coinvolte”.

Stando alle prime informazioni, sarebbero stati quattro gli aerei militari partiti dalla vicina base militare. Alle 11:50 è arrivato il primo allarme alle forze dell’ordine: due degli aerei avevano avuto un impatto in volo per cause ancora tutte da verificare. Non ci sarebbero altre persone coinvolte.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha pronunciato parole di cordoglio rivolte alle vittime e ai colleghi dei piloti. “Il tragico incidente aereo in cui hanno perso la vita il Ten. Col. Giuseppe Cipriano e il Maggiore Marco Meneghello, mentre erano impegnati in attività di volo, ha destato profonda commozione in tutto il Paese – scrive al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone -. In questa triste circostanza, voglia rendersi interprete presso l’ Aeronautica Militare e le famiglie dei due Ufficiali dei miei sentimenti di cordoglio, solidarietà e intensa partecipazione al dolore dei congiunti“.

Secondo le prime ricostruzioni pur nella tragedia i due piloti sarebbe stati in grado di salvare la vita a diverse persone. “Pur essendo in corso i doverosi accertamenti – fa sapere in una nota il procuratore di Tivoli- dalle prime ricostruzioni è ragionevole ipotizzare che il velivolo caduto nella strada di un centro abitato sia stato lì direzionato dal pilota per recare il minor danno possibile a cose e persone, tanto che i danni sono stati limitatissimi. Diversamente, una precipitazione sugli edifici ai lati della strada avrebbe causato numerose vittime”.

di: Micaela FERRARO

aggiornamenti di: Caterina MAGGI

FOTO: ANSA