FRANCIA PROTESTA CONTRO LEGGE PERSONE MIGRANTI

Il Consiglio costituzionale ha bocciato in parte la controversa legge sull’immigrazione, che ha suscitato critiche su più fronti

Il Consiglio Costituzionale francese ha bocciato in parte il controverso progetto di legge sull’immigrazione, approvato lo scorso dicembre. Il Consiglio ha eliminato alcune misure restrittive volute dalla destra. I “Saggi” hanno bocciato 35 articoli su 86: tre sono stati ritenuti incostituzionali, come quello che prevedeva l’inserimento di “quote” annuali di persone migranti che possono rimanere legalmente in Francia.

32, invece, sono stati bollati come “cavaliers législatifs” (“cavalieri legislativi”), ovvero volti a introdurre norme slegate da quanto trattato nel disegno di legge. In futuro, però, potranno essere inclusi in una nuova legge. Tra questi ci sono quelli volti all’inasprimento dell’accesso alle prestazioni sociali per le persone straniere, al rendere più difficoltoso il ricongiungimento familiare e anche la “cauzione” sul ritorno in patria degli studenti stranieri.

Bocciati anche gli articoli che prevedevano la reintroduzione del reato di “soggiorno illegale” e l’affievolimento dello ius soli, in base al quale una persona nata nel Paese da cittadini stranieri avrebbe avuto la possibilità di ottenere la cittadinanza francese previa una specifica richiesta dai 16 ai 18 anni.

In sostanza sono stati cassati gli articoli voluti dalle destre, mentre sono stati mantenuti quelli voluti dal governo.

La legge, proposta dal ministro dell’Interno di centrodestra Gérald Darmanin, era già stata bocciata dall’Assemblea nazionale, la Camera bassa del Parlamento francese, il 12 dicembre scorso. Pochi giorni dopo, il 20 dicembre, era stata votata da Renaissance, il partito del presidente Emmanuel Macron, dal partito di destra Les Républicains e da quello di estrema destra Rassemblement National.

Una proposta di legge che era frutto di un compromesso e di diverse concessioni da parte del governo francese alla compagine di destra. Durante un intervento televisivo Macron aveva difeso la proposta di legge, definendola “coraggiosa” e assumendosi la “responsabilità del contenuto”, ma era stato criticato anche da una parte della sua maggioranza.

Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin – ANSA/EPA/Mohammed Badra

Il disegno di legge

Nelle intenzioni del ministro Darmanin la proposta dovrebbe prevedere ulteriori controlli sugli ingressi considerati “irregolari” e uno snellimento dei percorsi di integrazione. Tra le altre misure proposte la possibilità di cominciare subito a lavorare per le persone la cui richiesta d’asilo aveva maggiori possibilità di essere accettata (originarie di Siria, Afghanistan ed Eritrea) e l’allargamento delle categorie di reati che avrebbero portato all’espulsione di un cittadino straniero che vive in Francia da oltre 20 anni o che è arrivato nel Paese quando ne aveva meno di 13. Queste due norme sono state mantenute fino alla versione finale del disegno di legge, poi modificato in altre parti.

Il Senato, a maggioranza conservatrice, aveva cancellato alcune proposte dell’ala progressista come il permesso di soggiorno della durata di un anno per le persone considerate “irregolari” che non trovano lavoro. Ne aveva, però, inasprite altre come regole più ferree per richiede la cittadinanza francese, il ricongiungimento familiare o accedere all’assistenza sanitaria, oltre ad aumentare e ampliare le pene per chi rimaneva nel Paese senza permesso di soggiorno. Erano previste, inoltre, norme chieste dalla destra e dall’estrema destra, come l’eliminazione dell’assistenza sanitaria statale (AME) per chi era senza permesso di soggiorno e l’introduzione di un’assistenza “di emergenza”, da pagare con una tassa annuale.

In seguito all’approvazione del Senato la proposta di legge era stata modificata dall’Assemblea Nazionale. Quest’ultima ha approvato una “mozione di rigetto” per bocciare la legge prima che iniziasse la discussione sugli emendamenti, presentata dai Verdi e votata dalla coalizione di sinistra Nuova Unione Popolare Ecologica e Sociale (NUPES), guidata daJean-Luc Mélenchon– di cui i Verdi fanno parte – da Les Républicains e dal Rassemblement National. Ovviamente per motivi diversi. Per NUPES, infatti, la riforma era sfavorevole alle persone migranti, mentre per la destra e l’estrema destra la Commissione giuridica dell’Assemblea Nazionale aveva ridimensionato i cambiamenti apportati al Senato.

Protesta contro la legge a Parigi il 25 gennaio 2024 – ANSA/EPA/Mohammed Badra

Le proteste

La proposta di legge ha scontentato molti. Poco prima della decisione del Consiglio Costituzionale a Parigi e in altre città della Francia migliaia di persone erano scese in piazza contro la riforma. La mobilitazione era stata lanciata dalle opposizioni attraverso un manifesto firmato da 201 personalità note francesi. Solo nella giornata di domenica 21 gennaio in migliaia avevano protestato contro la legge: 75mila secondo il Ministero dell’Interno, 150mila secondo gli organizzatori.

Già lo scorso 4 dicembre nella Capitale francese si era tenuta una protesta organizzata dal collettivo contro il razzismo, per l’uguaglianza dei diritti e della giustizia e da Ucij (Uniti contro l’immigrazione usa e getta), in occasione del 40esimo anniversario della Marcia per l’eguaglianza e contro il razzismo. Il 15 ottobre 1983 un gruppo di persone migranti partirono da Marsiglia e attraversarono la Francia, fino a venire accolti all’Eliseo dall’allora presidente François Mitterrand.

Alcune associazioni, inoltre, l’avevano descritta come la riforma “più regressiva degli ultimi 40 anni” e l’hanno vista come la possibilità di sancire “la vittoria ideologica dell’estrema destra”.

Anche per questo le forze politiche si sono spaccate, anche all’interno del partito di Macron. Non è, stato ben accolta, infatti, la scelta del Capo dell’Eliseo di votare una legge voluta anche dall’estrema destra di Rassemblement National. Il ministro della Sanità Aurélien Rousseau si è dimesso in segno di protesta dopo l’approvazione del Parlamento.

di: Francesca LASI

FOTO: ANSA/EPA/YOAN VALAT