L’attentatore è stato colpito dalla polizia mentre tentava la fuga. Si cercano altre due persone. Riunione del Consiglio di sicurezza nazionale alle 15

È morto l’uomo responsabile dell’attentato del 16 ottobre a Bruxelles.

Il killer è stato preso in un bar di Schaerbeek: fermato dalla polizia non ha rispsoto ai colpi sparati dagli agenti e ha tentato la fuga. Uno dei proiettili lo ha colpito al torace: è stato trasportato in ambulanza all’ospedale ma è morto per un arresto cardiaco.

Gli agenti stanno cercando almeno un’altra persona che sembrerebbe essere legata all’attacco e si indaga sulla possibilità che si tratti di una vera e propria cellula terroristica.

Parlando con i giornalisti, il premier De Croo ha dichiarato che il “terrorismo non vincerà” mai.

Alle 15 si terrà una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale per valutare il livello della minaccia. Intanto il Consiglio dell’Ue ha deciso di chiudere le sale stampa in cui lavorano i corrispondenti dopo l’attacco e ha invitato a restare “vigili e a seguire le raccomandazioni delle autorità“.

Paura in Occidente

Sale l’allerta in tutto l’Occidente.

La procura federale del Belgio non esclude più una correlazione tra l’attentato terroristico e il conflitto israelo-palestinese.

Nella zona attorno al Vaticano le forze di polizia hanno elevato il livello di vigilanza e rafforzato le misure di sicurezza in considerazione delle possibili minacce in un’area considerata “sensibile”.

«C’è un ritorno del terrorismo islamico – sancisce il presidente francese Macron in conferenza stampa da Tirana. – Una una vulnerabilità tipica delle democrazie e degli Stati basati sullo Stato di diritto» aggiunge, rivolgendo la sua solidarietà al Belgio e ricordando che “tutti gli Stati europei sono vulnerabili davanti al terrorismo islamico“.

La Metropolitan di Londra, Scotland Yard, ha rafforzato la sicurezza intorno allo stadio di Wembley, in vista d’Inghilterra-Italia di stasera.

Presidente del Portogallo bloccato nel suo hotel

Marcelo Rebelo de Sousa, presidente del Portogallo, era in visita di Stato in Belgio al momento dell’attentato: su consiglio delle autorità belghe è rimasto bloccato in hotel, dove è stato portato al termine della cena con i sovrani del Belgio. I programmi per la serata prevedevano la visita di un bar portoghese della capitale insieme a una rappresentanza della comunità di connazionali per vedere la partita di calcio tra Portogallo e Bosnia ma l’allarme ha annullato i piani.

Tajani: “nessuna minaccia diretta verso l’Italia”

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha dichiarato che per il Paese non ci sono al momento “minacce dirette”: «in questo momento non ci sono minacce dirette che noi sappiamo verso l’Italia, però può esserci sempre qualche fondamentalista esagitato che agisce da solo, qualche cane sciolto, quindi la previsione è massima da parte italiana, però non abbiamo pericoli segnalati imminenti. Si continua a vigilare, si fa di tutto perchè gli italiani possano vivere in sicurezza, anche controlli sugli immigrati che arrivano perchè non possono esserci infiltrati terroristi».

Kristersson: attentatore “aveva soggiornato in Svezia”

Nel corso di una conferenza stampa sull’accaduto il premier svedese Ulf Kristersson ha reso noto che l’attentatore “aveva soggiornato in Svezia”, anche se non era noto alle forze dell’ordine svedesi. Il primo ministro ha poi condiviso alcune considerazioni sull’immigrazione: «se non abbiamo il controllo sui confini dell’Europa, se puoi entrare in Europa e oltrepassare i confini, allora la situazione è pericolosa. Senza controllo alle frontiere esterne dell’Europa, non possiamo avere la libera circolazione in Europa».

L’attentato

Il primo ministro Alexander De Croo ha fornito le prime indicazioni sull’aggressore che ieri, 16 ottobre, ha aperto il fuoco nel centro della città uccidendo due persone al grido di “Allah Akbar”. L’uomo, con una giacca arancione fluorescente e un casco bianco, armato di kalashnikov, è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza mentre saliva su uno scooter e fuggiva dopo aver sparato presumibilmente in un atrio di un palazzo e aver colpito due persone in un taxi sul boulevard d’Ypres. L’uomo è ancora in fuga e si è scatenata una vera e propria caccia all’uomo. Secondo quanto dichiarato da De Croo, si tratta di un uomo “di origine tunisina” che “soggiornava illegalmente in Belgio”.

La sua presunta abitazione è stata perquisita e così tutto l’edificio.

Il Belgio ha alzato il livello di allerta a quattro, il massimo, che significa “minaccia terroristica grave e imminente”.

Il sindaco di Bruxelles Capitale, Philippe Close, ha dichiarato: «dopo la sparatoria a Bruxelles, i servizi di polizia si stanno mobilitando per garantire la sicurezza dentro e intorno alla nostra capitale, in cooperazione con il ministro degli Interni, Annelies Verlinden».

Rafforzati anche i controlli alla frontiera con la Francia.

Chi è il killer

La sparatoria è stata rivendicata in un video poi rimosso. L’attentatore sembra corrispondere a Lassoued Abdeslam, classe 1978, un tunisino richiedente asilo dal 2019. L’uomo ha dichiarato di essere dell’Isis. Lassoued si era visto respingere la domanda di asilo nel 2020, ma poi “era sparito dai radar” delle autorità belghe. Aveva anche provato a fare domanda d’asilo in Italia nel novembre 2019 ma aveva ricevuto responso negativo ed era stato ufficialmente cancellato dal registro nazionale il 12 febbraio 2021.

Il sospetto terrorista era a Genova nel 2021, come dimostra una foto pubblicata sul suo profilo Facebook, ora oscurato, che lo ritrae in Piazza Della Vittoria, nel centro del capoluogo ligure.

di: Micaela FERRARO

FOTO: SHUTTERSTOCK