Il giudice Peel dell’Alta Corte di Londra rimanda di un altro giorno l’interruzione ai supporti vitali della piccola di 8 mesi

La giustizia britannica ha ordinato lo stop dei supporti vitali per Indi Gregory, la bambina di 8 mesi affetta da una patologia mitocondriale. Il giudice Robert Peel dell’Alta Corte di Londra aveva inizialmente stabilito che i macchinari dovranno essere staccati “non prima delle 14 locali di giovedì” (9 novembre, NdR). Dopo un ulteriore rinvio di due ore, i giudici hanno fatto slittare l’interruzione ai supporti vitali a domani 10 novembre.

Confermano il rinvio il portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus e l’avvocato della famiglia Gregory Simone Pillon. Domani alle 12 si terrà un’udienza in Corte d’Appello. A rendere possibile il rinbio, spiega Pro Vita & Famiglia, è stata l’attivazione della procedura dell’articolo 9 della Convenzione dell’Aja, “ovvero il giudice competente italiano si è messo in contatto con il giudice competente inglese e gli atti sono stati trasmessi alla Corte d’Appello. Inoltre la Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’Italia ha scritto al Ministero della Giustizia britannico come previsto dall’art 32 sempre della Convenzione dell’Aia del 1996“.

I genitori avevano richiesto il trasferimento in casa della figlia, ma secondo il giudice Peel non sarebbe “nel miglior interesse” della neonata. La Corte ha indicato un hospice come luogo più idoneo, a meno che i familiari non decidano di tenere la bimba al Queen’s Medical Centre di Nottingham, dove si trova attualmente.

I genitori hanno già annunciato che presenteranno ricorso contro questa decisione. Il 6 novembre il Governo italiano aveva conferito la cittadinanza a Indi Gregory e disposto misure di emergenza, attraverso il console italiano a Manchester, per autorizzarne il trasferimento all’ospedale Bambino Gesù di Roma.

di: Francesca LASI

aggiornamento di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA / Ufficio Stampa Pro Vita & Famiglia Onlus