Dante Alighieri: a 700 anni dalla morte l’Italia celebra il Sommo Poeta. Gli eventi principali per ricordare l’autore della Divina Commedia e padre nobile della nostra lingua
Nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321, ospite a Ravenna nella casa di Guido Novello e ancora in esilio, Dante Alighieri moriva dopo aver contratto la malaria durante quello che sarebbe stato il suo ultimo viaggio, a Venezia. Sono passati 700 anni dalla sua morte, ma Dante è ancora una figura fondamentale per l’Italia e per il mondo, non solo come personaggio storico ma come simbolo di identità nazionale.
Al Sommo Poeta si deve molto più di un’opera, pur immortale, come La Divina Commedia: misurarsi con Dante significa approfondire la conoscenza di sé stessi e della propria storia. Una storia che parte dalla lingua: insieme a Petrarca e Boccaccio, Dante Alighieri ha creato l’italiano moderno, la lingua comunitaria, molto prima che l’Italia come Paese unico prendesse forma. Ha dimostrato che la lingua è uno strumento di creazione fondamentale ed è considerato a pieno titolo padre del nostro linguaggio, della nostra letteratura e del nostro pensiero occidentale. Basti pensare che il 90% delle parole che compongono il nostro vocabolario sono state usate nella Divina Commedia.
Ma facciamo un passo indietro: chi era Dante, al di là della sua opera più celebre? Figlio di Alighiero II degli Alighieri e di Bella, quella di Dante era una famiglia della piccola nobilità fiorentina. Appartenevano alla fazione dei Guelfi, e non erano molto uniti: i documenti conservati nell’Archivio Diocesano di Lucca attestano l’attività usuraia del padre in un processo che si è svolto a Firenze nel 1254. Benché ciò avvenisse 11 anni prima della nascita di Dante, e nonostante il Poeta faccia pochi riferimenti ai congiunti più stretti, dalla storiografia emerge un rapporto conflittuale, dovuto forse anche al fatto che Dante perse molto presto la mamma e trascorse l’infanzia con una sorella maggiore che definiva “la donna giovane gentile”. Il padre si risposò con Lapa di Chiarissimo Cialuffi, matrimonio da cui nacquero i fratellastri Francesco e Tana. Alighiero aveva combinato il matrimonio tra suo figlio e la giovane Gemma, figlia del nobile casato dei Donati, quando i due ragazzi erano in giovanissima età. Il matrimonio avvenne intorno al 1295 ma il cuore di Dante, come ben si sa, apparteneva all’ eterea Beatrice Portinari, conosciuta ben 20 anni prima, nella primavera del 1274, quando entrambi avevano appena 9 anni. La concezione di Dante della donna e dell’amore è figlia del suo tempo e può venir compresa solo se contestualizzata: il rapporto con Beatrice è simbolo del Dolce Stilnovo, e la sua prematura morte, avvenuta all’età di 24 anni, segna Dante per sempre, tanto da spingerlo a rinunciare a scrivere di lei fino a che non potrà farlo nel modo che ritiene adeguato. Sappiamo che quel momento arriverà con la Divina Commedia. Ciò nonostante, Dante fu marito e padre: da Gemma Donati ebbe quattro figli, tre maschi e una femmina, Antonia. Su quest’ultima figura vale la pena spendere qualche parola. Antonia Alighieri scelse di prendere i voti e diventare suora quando ebbe l’età per farlo, e con il velo, acquisì anche il nome di suor Beatrice. Una scelta quantomeno curiosa, che ha spinto gli storici a domandarsi se ci fosse un nesso con la Beatrice indicata da Dante nella Divina Commedia e quale fosse l’influenza della poetica del Sommo sulla sua famiglia e su sua figlia in particolare.
Nel 2020 è stato istuito il Dantedì, il giorno di Dante, fissato per il 25 marzo, ovvero la data in cui secondo gli storici ha avuto inizio il viaggio del Sommo nell’aldilà, tra Inferno, Purgatorio e Paradiso. Quest’anno, il 2021, è considerato invece l’anno di Dante: in tutta Italia sono stati organizzati numerosi eventi per celebrare, nel 700esimo anniversario della sua morte, il Poeta che per primo ha creduto nella possibilità di un’unità linguistica.
I progetti principali in agenda sono 104, coordinati dal Comitato istituito dal ministero della Cultura e coordinato dal professor Carlo Ossola. Tra gli altri: 19 convegni e seminari nazionali e internazionali; 34 mostre; 10 pubblicazioni; 36 spettacoli e quattro cammini organizzati nei luoghi simbolo di Dante. Oltre 400 eventi hanno ottenuto poi il patrocinio del Comitato.
Le celebrazioni hanno avuto inizio giovedì 25 marzo 2021, la seconda edizione del già citato Dantedì: tutti gli appuntamenti per questa giornata sono consultabili sul sito ufficiale e si divideranno tra le principali città italiane con letture dantesche, conferenze online e incontri in streaming e in presenza. Il ruolo centrale sarà quello delle tre città di Dante: Firenze, che lo vide nascere e da cui fu esiliato, Verona in cui visse qualche anno dopo l’esilio, e, infine, Ravenna, dove il Poeta si spense.
Per quanto riguarda gli eventi digitali, per tutto l’anno il sito web dell’Accademia della Crusca celebra la parola dantesca del giorno. Nel mese di marzo al via il progetto L’Italia di Dante, in cui vengono proposti itinerari sulle tracce del Sommo, riguardanti sia località visitate dal Poeta sia citate nella Commedia. Aperto anche il tour virtuale di Dante 700, nella galleria di Massimo Sestini che con 20 scatti ha raccontato il mondo lirico, politico e biografico di Dante. Il giornale della musica ha fatto partire sul suo sito web un progetto comprendente un’antologia di composizioni musicali ispirate a Dante e alla Divina Commedia. Menzione d’onore per il progetto condiviso Piazza Dante. #Festivalinrete, una piazza virtuale che unisce 41 Festival di approfondimento culturale italiani, letterari, di narrativa e di poesia, scientifici, di saggistica, di costume e di giornalismo culturale. Ciascuno di questi festival propone all’interno della propria programmazione uno o più eventi dedicati a Dante, con contenuti multimediali inediti.
Per quanto riguarda le città, a Verona è partito il progetto “Dante’s Box”, una sorta di jukebox della Divina Commedia con puntate radiofoniche in pillole di massimo 20 minuti: i canti saranno interpretati da attori nazionali e veronesi amatoriali. È stato, inoltre, studiato un programma di appuntamenti per celebrare il Poeta intitolato Verona, Dante e la sua eredità 1321-2021: la punta di diamante è il percorso Dante a Verona, raccontato da una mappa sia cartacea che virtuale tramite app. Sul canale Youtube del Comune è già disponibile La Verona di Dante, un video per scoprire i luoghi del Poeta. Inoltre, la GAM, Galleria d’Arte Moderna Achille Forti di Palazzo della Regione ospiterà dal 23 aprile al 3 ottobre la mostra intitolata Tra Dante e Shakespeare: il mito di Verona. Infine, il Museo di Castelvecchio ospiterà la mostra intitolata L’Inferno di Michael Mazur, che propone le 75 incisioni che l’artista americano produsse ispirandosi ai Canti dell’omonima parte della Commedia. A Ravenna, dove Dante è sepolto, sono stati organizzati quattro eventi principali: la mostra Inclusa est flamma. Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante, un percorso di documentazione storica. Negli Antichi Chiostri francescani vicino alla tomba di Dante, fino al 5 settembre si potrà visitare Dante nell’arte dell’Ottocento. Un’esposizione degli Uffizi a Ravenna. Nella chiesa di San Romualdo allestito il percorso espositivo Le arti al tempo dell’esilio. E infine dall’11 settembre al 9 gennaio 2022 si terrà la mostra “doppia” Un’epopea Pop al MAR-Museo d’Arte della città, organizzata su due livelli: da una parte la fortuna popolare di Dante, dal testo alle immagini, tra libri, film, fumetti, cartoni animati e videogiochi. Dall’altra un percorso d’arte contemporanea con artisti che hanno inserito riferimenti danteschi nelle proprie opere: tra gli altri Edoardo Tresoldi, Richard Long, Kiki Smith.
Nella Firenze tanto cara alla memoria di Dante è stato dato il via a un progetto virtuale negli Uffizi, una mostra intitolata A riveder le stelle che presenta i disegni di Federico Zuccari per la Divina Commedia digitalizzati in alta definizione. Nel convento di Santa Maria Novella si terrà invece il progetto del Museo della Lingua Italiana realizzato con il Ministero e allestito con strumenti innovativi. È previsto inoltre il riallestimento multimediale del Museo Casa di Dante dal 24 giugno. L’Accademia della Crusca ha allestito due mostre: Dante nel Cinquecento e Dante nella Crusca.
Non sappiamo quanti di questi eventi vedranno effettivamente la luce, a causa del periodo particolare che stiamo vivendo. Tuttavia, ricordare Dante significa ricordare che apparteniamo tutti a un unico Paese, a un’unica comunità: il 700esimo anniversario della morte del Sommo Poeta, che cade nell’anno del coronavirus in un momento tanto difficile per l’Italia, ricorda a tutti noi un passato di cui possiamo essere orgogliosi, e crea un senso di unità fondamentale, perché solo rimanendo uniti potremo terminare il viaggio e uscire, a riveder le stelle.
di: Micaela FERRARO