CARABINIERI

Secondo la psicologa è un lapsus di memoria specifico

La Procura di Roma contesta l’omicidio colposo al padre della bimba di 14 mesi trovata morta nella sua auto nella Capitale mercoledì 7 giugno.

Il seggiolino presente nell’auto non aveva il dispositivo antiabbandono, diventato obbligatorio in Italia da alcuni anni per i bambini sotto i 4 anni di età.

Le dichiarazioni del padre

Il padre della bambina di 14 mesi trovata senza vita in auto nella città militare della Cecchignola, a Roma, ha detto di essere “convinto” di aver lasciato la figlia all’asilo.

«Non so cosa sia accaduto, ero convinto di avere lasciato mia figlia all’asilo» ha dichiarato durante l’interrogatorio il carabiniere 45enne, indagato per abbandono di minore. Secondo gli inquirenti, l’uomo si sarebbe dimenticato di portare la bimba alla scuola infanzia, che dista poche decine di metri dal suo ufficio.

Il veicolo è ancora sotto sequestro al fine di completare gli accertamenti per chiarire la dinamica dell’accaduto. Per venerdì 9 giugno è previsto il conferimento dell’incarico, da parte della Procura, per effettuare l’autopsia sul corpo della bambina.

«Nel caso del padre che dimentica la figlia in auto e questa muore, si tratta di un tragico incidente in cui è avvenuto un lapsus di memoria specifico. Non è un caso di amnesia dissociativa poiché non coinvolge una perdita di memoria più ampia e persistente né è necessariamente associato a un trauma specifico. Né come ‘forgotten baby syndrome’ che si riferisce a un episodio specifico in cui un genitore, per brevi periodi di tempo, dimentica la presenza del bambino in un veicolo. È spesso associata a fattori come distrazione, routine interrotte o sovraccarico di stress e responsabilità», ha detto Giovanna Crespi, segretario della Società italiana di psichiatria forense.

di: Francesca LASI

Aggiornamento di: Alice GEMMA

FOTO: SHUTTERSTOCK