Un tribunale scarcera il leader degli attivisti pro-golpisti del gruppo M62

L’Unione Africana torna a discutere della crisi in Niger.

«Il Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione Africana si riunisce per ricevere un aggiornamento sull’evoluzione della situazione in Niger e sugli sforzi per affrontarla», ha comunicato l’organismo panafricano con un post su Twitter. L’Ecowas si riunirà il 17 e 18 in Ghana per discutere di un possibile intervento militare in Niger, stando a fonti militari e politiche regionali.

Nel frattempo un Tribunale di Niamey ha cancellato una condanna a nove mesi di carcere per Abdoulaye Seydou, a capo di M62, un gruppo di attivisti pro-golpisti. Seydou era in carcere da 7 mesi. M62 riunisce una decina di gruppi e ong che si battono contro la presenza militare francese in Niger.

Intanto in un tweet il leader e presidente di transizione del Mali, il colonnello Assimi Goita, riporta: “ho avuto una conversazione telefonica con il Presidente Putin. Abbiamo discusso della situazione in Niger. Ha sottolineato l’importanza di una risoluzione pacifica della situazione per una maggiore stabilità del Sahel”.

Accuse di alto tradimento per Bazhoum

I capi del colpo di Stato in Niger che hanno destituito il presidente Mohamed Bazoum hanno comunicato che “perseguiranno il presidente deposto per alto tradimento e che minaccia la sicurezza del Paese“. A riferirlo è stata una dichiarazione letta alla televisione nazionale.

«Il governo del Niger ha finora raccolto… prove per perseguire il presidente deposto e i suoi complici locali e stranieri davanti agli organismi nazionali e internazionali competenti per alto tradimento e perché mina la sicurezza interna ed esterna del Niger» ha detto Amadou Abdramane, il colonnello-maggiore.

Abdramane ha anche rigettato le sanzioni che sono state imposte dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) al governo golpista definite “illegali disumane e umilianti“. 

Di tutta risposta, l’Ecowas ha definito questa decisione una “provocazione” da parte dei golpisti. Denunciando l’accusa con un comunicato stampa, la Comunità ha parlato di una decisione che “contraddice la volontà attribuita alle autorità militari della Repubblica del Niger di ripristinare l’ordine costituzionale con mezzi pacifici“.

Morti 6 soldati e 10 terroristi

Sono 6 i soldati nigerini e 10 i terroristi che sono stati uccisi nel corso dei combattimenti nell’ovest del Paese. A comunicarlo è stata una dichiarazione dell’Alto Comando della Guardia Nazionale letta in televisione. “I soldati, impegnati in inseguimenti, sarebbero caduti in un’imboscata a circa una ventina di chilometri dalla cittadina di Sanam, nell’ovest del Paese” ha detto il comunicato. “L’agguato sembrerebbe stato teso “da terroristi” che guidavano “una decina di motociclette. Dieci terroristi sono stati uccisi durante un’operazione di rastrellamento condotta da rinforzi aerei e di terra”, continua il comunicato.

di: Alice GEMMA

FOTO: ANSA/EPA/ISSIFOU DJIBO