L’ex compagno di cella di Mirto Milani ha collaborato alle indagini

Emergono nuovi dettagli nell’omicidio dell’ex vigilessa Laura Ziliani. L’ex compagno di cella di Mirto Milani, uno degli imputati, ha raccolto l’ammissione dietro le sbarre dell’uomo e ha collaborato favorendo le intercettazioni ambientali in carcere a Brescia che hanno poi costretto Milani a confessare. «L’ho fatto per una questione etica, perché quello che hanno commesso è mostruoso», ha detto l’informatore.

«Mirto mi ha raccontato che quella sera lui, Paola e Silvia preparano dei muffin e riempiono quello destinato a Laura di benzodiazepine. Lei lo mangia però non crolla come previsto nei primi 10 minuti: aveva un fisico forte. Alla Ziliani sembra non succedere niente e va a letto. Laura a un certo punto è ormai rintronata e va in cucina per prendere da bere dal frigorifero. A quel punto scatta la furia di Silvia che prende da dietro la madre. Laura cade sulla figlia, le salta sopra Paola per tenerla ferma, ma la mamma non muore. Con Mirto le mettono il sacchetto di plastica sulla testa e lo chiudono con una fettuccia e una porzione di prolunga. Mirto Milani mi ha detto che c’è il dubbio che sia stata seppellita viva, senza che loro ne fossero certi. Laura aveva convulsioni lunghe», ha concluso il detenuto.

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA