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Il leader di Azione Viva candidato a Roma punta il dito contro i dem: “dopo le elezioni pronti a tornare dai 5Stelle”

Fra i primi protagonisti politici a sciogliere le riserve sulle liste c’è il Terzo Polo di Calenda e Renzi, con il leader di Azione che conferma la sua candidatura nel collegio di Roma.

La lista completa sarà resa nota entro domani ma del nome dell’eventuale candidato premier non si fa mistero: «il nostro obiettivo è semplice: andare avanti con l’agenda draghi e con il metodo Draghi, avere possibilmente Draghi come presidente del Consiglio, attuare le riforme del Pnrr» rilancia Calenda presentando il programma elettorale.

Non manca poi la stoccata al Pd che “cinque minuti dopo le elezioni tornerà dai 5Stelle. Basta leggere le dichiarazioni di Orlando, Bonini, Boccia“. Anche per questo, porte aperte per “persone come Cottarelli, Bonino e Bentivoglio e tanti altri“.

Carlo Calenda ha spiegato che con la destra sovranista non è possibile “fare un’alleanza, perché non appartiene alla mia cultura politica, che è ben definita“. Sottolineando anche di non aver “mai detto che non andrò mai con la sinistra. Sono per la maggioranza Ursula da 300 anni, se c’è da lavorare col Pd“.

Sulla scheda ci saranno 75 simboli

Il Viminale ha aggiunto cinque simboli, che erano stati esclusi in prima battuta, arrivando a un totale di 75 contrassegni elettorali validi (ne erano stati consegnati 101).

I cinque riammessi sono: Palamara oltre il sistema, Peretti Liberazione Democrazia Cattolica Liberale, Partito federalista italiano, Popolo partite Iva, Italia sé desta.

Il Centrodestra si riunisce a Roma per preparare le liste

È la resa dei conti finale per il Centrodestra che oggi è riunito a Roma per definire una volta per tutte la divisione dei collegi fra candidati.

La stesura delle liste è infatti ancora in alto mare rispetto alla scadenza per la consegna al Viminale, fissata al 22 agosto.

Il vertice di Forza Italia è stato fato slittare di un giorno per la scomparsa di Niccolò Ghedini. A Villa Certosa si sarebbero dovuti incontrare il coordinatore nazionale Antonio Tajani e i capigruppo Annamaria Bernini e Paolo Barelli. L’appuntamento sarebbe spostato a domani.

Ai microfoni del Tg4 Salvini ha dichiarato: «non mi interessano gli insulti del Pd. Voteranno gli italiani e non russi, cinesi ed eschimesi. All’estero possono dire quello che vogliono ma non mi interessa fare polemica col resto del mondo». Il leader della Lega ha inoltre spiegato che “il problema degli italiani non sono tweet, insulti o polemiche di Letta o un televirologo che dice che Salvini è un assassino, ma la bolletta della luce, il gas, la benzina, il mutuo e il carrello della spesa“.

Festa dell’Unità a Bologna, FdI presenta l’esposto: “violazione delle regole”

A Bologna esplode la polemica per la Festa dell’Unità che comincerà la settimana prossima. Il deputato di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami ha presentato un esposto in prefettura denunciando una “violazione delle regole“: «uno spazio pubblico viene dato in concessione a un partito senza rispettare le regole della campagna elettorale. A Bologna le regole valgono per tutti, ma per il Pd valgono sempre meno».

La manifestazione si svolge nel Parco Nord, in concessione alla società privata a maggioranza di capitale pubblico BolognaFiere. Secondo Bignami quest’area “non fa parte delle aree individuate dal Comune per la campagna elettorale. Se io volessi organizzare un’iniziativa politica in un’altra area della città al di fuori delle piazze previste, mi verrebbe risposto di no. Il Pd fa una cosa, che, semplicemente, non si può fare” accusa ancora il deputato.

Tramite le pagine del Resto del Carlino arriva la risposta del prefetto Attilio Visconti: «bisogna rispettare la legge – spiega. – Il resto è un appello al buon senso e all’etica politica. Io non posso dare altre indicazioni, se non vigilare che non sia fatta campagna elettorale in contesti impropri. Non dovranno quindi esserci manifesti e cartelloni o appelli al voto. Si potrà invece parlare d’altro. Gli organizzatori della Festa dell’Unità possono fare quello che vogliono, tranne campagna elettorale».

Letta si candida a Vicenza

Intanto il Pd, che si è portato avanti sulle liste, sta ancora limando il programma elettorale. Il segretario Enrico Letta, che annuncia la sua candidatura a Vicenza, ribadisce che la campagna “non debba essere in difesa, ma in attacco. Voglio dimostrare che queste elezioni possiamo vincerle, quindi ho deciso di fare un’incursione laddove la partita è più difficile e dove il numero di coloro che hanno tradito Draghi è altissimo“.

Il segretario Letta, a proposito di una delle “situazioni non volute”, ovvero la candidatura difficile di Enzo Amendola, ha spiegato: «la compilazione delle liste è sempre complicata ma con l’attuale legge elettorale, la riduzione di un terzo dei parlamentari e con i tempi strettissimi di questa crisi, le difficoltà sono aumentate esponenzialmente». Il leader dem ha sottolineato che Amendola è “una delle personalità più rilevanti della nostra politica europea”, invitandolo ad accettare la candidatura. A stretto giro arriva da Twitter la comunicazione della scelta del sottosegretario: «la mia è una candidatura di servizio, per rispetto degli elettori e militanti del Pd che hanno sostenuto il lavoro svolto in Europa in questi anni».

Al Tg1 il segretario del Pd ha dichiarato che il rischio di interferenze di Mosca nelle elezioni “è chiarissimo”. Dato che con le parole di Medvedev “la Russia ha deposto la scheda nell’urna” e intende “cambiare il corso della politica estera italiana che è stata fin da subito molto chiara nello stare con l’Ue e l’Alleanza atlantica”.

Berlusconi rilancia il nucleare di quarta generazione

Mentre il partito lavora alle liste, Berlusconi rilancia il programma energetico di Forza Italia; parole chiave: “ambiente, qualità dell’aria che respiriamo, il mondo intorno a noi“. Si punta dunque sulle energie rinnovabili mentre al contempo “riprenderemo in mano la ricerca sul nucleare di quarta generazione, come tutta l’Europa ha deciso di fare“.

Palamara sull’inappellabilità delle sentenze di assoluzione: “principio di civiltà giuridica”

A fare eco alla proposta dei giorni scorsi di Berlusconi sull’inappellabilità delle sentenze di assoluzione è anche Luca Palamara, ex magistrato nonché candidato alle prossime elezioni.

«Quello della inappellabilità delle sentenze di assoluzione è un principio di civiltà giuridica che serve anche a spezzare il corto circuito mediatico giudiziario – spiega l’ex presidente dell’Anm. – Questo Paese si deve liberare dell’idea di portare la magistratura sul terreno della contrapposizione politica».

 «Chi ha paura di affrontare il tema delle assoluzioni inappellabili, soprattutto quando vengono emesse a distanza di tanti anni dal fatto e rievoca il pronunciamento della Corte costituzionale del 2006 – prosegue Palamara – è troppo attaccato a quella idea giustizialista che considera il processo penale una clava da utilizzare contro il nemico di turno. E non invece il luogo nel quale accertare nel contraddittorio tra le parti davanti ad un giudice terzo se un fatto si è verificato o meno e se costituisca reato».

M5S: Parlamentarie ancora top secret

Il Movimento 5 stelle non ha reso note le preferenze votate dagli iscritti alle Parlamentarie che si sono svolte il 16 agosto.

Nel pomeriggio di oggi sono stati convocati gli aspiranti parlamentari perché firmassero la loro disponibilità alla corsa elettorale, ma come lamenta uno di loro “ci fanno firmare in bianco: hanno i risultati e non ce li comunicano“. Luigi Di Maio non perde occasione per attaccare l’ex premier: «oggi non esiste più il Movimento 5 stelle ma il partito di Conte e dei fedelissimi. È un partitino all’8/10 per cento».

In merito all’incursione russa nella tornata elettorale italiana Giuseppe Conte su Twitter scrive: «l’intromissione di Dmitri Medvedev sulle prossime tornate elettorali europee è inopportuna e pericolosa: gli italiani non devono prendere lezioni e consigli da nessuno, tanto meno da chi si è reso protagonista di guerra e condotte che violano i più elementari diritti umani».

di: Marianna MANCINI

aggiornamento: Flavia DELL’ERTOLE

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