Dall’edilizia privata all’ecologia fino alle nuove tecnologie, l’impegno del Gruppo Forti per un futuro più green

In un momento storico di forte globalizzazione, in cui la spinta a oltrepassare le frontiere è più che mai potente, avere un’azienda fortemente radicata sul proprio territorio può essere un grande punto di forza. Lo dimostra la storia del Gruppo Forti, un insieme di aziende attive nei settori dell’edilizia sia pubblica che privata, dell’ecologia e dei mass-media, oltre che nello sviluppo di aree immobiliari ad alto potenziale di crescita, che da quasi un secolo sviluppa le proprie attività in Toscana, nell’area vasta pisana. Ce lo racconta l’amministratore delegato della holding, Jacopo Danielli Forti.

Come nasce il Gruppo Forti?

«La nostra storia inizia con l’ingegner Umberto Forti che fondò intorno al 1926 il primo nucleo dell’azienda. I primi passi li abbiamo fatti con attività di edilizia privata per poi integrarli con opere pubbliche. La guerra ha ovviamente azzerato tutto il lavoro fatto fino a quel momento, ma agli inizi degli anni ‘50 l’attività è ripartita. Nel 1959 mio zio, l’Ing. Franco Forti, si laurea e affianca il padre, poi scomparso improvvisamente nel 1969, nella gestione dell’azienda. Quindi prosegue l’attività familiare investendo in nuovi settori legati alla filiera dell’edilizia, come la promozione e lo sviluppo di aree immobiliari. Nel 1990 la svolta viene dal settore dell’ecologia: con la costruzione e gestione delle discariche, l’impresa Forti SpA ed il Comune di Pontedera costituiscono la società Ecofor SpA,una delle prime imprese italiane miste pubblico-private operanti nel settore, a maggioranza pubblica, ma gestita dal privato».

Oggi, a distanza di più di 30 anni e a seguito di riorganizzazioni dettate dal rispetto delle normative europee, il Gruppo Forti comprende nel settore ecologia: la Ecofor Service SpA che è proprietaria e gestisce la discarica per rifiuti speciali non pericolosi di Pontedera, la Foreco Scrl, la Valdera Acque Srl, la Esafor. Negli ultimi anni, il Gruppo Forti ha diversificato la propria attività investendo in settori ad alto tasso di innovazione: tra questi il network televisivo 50 Canale e Montacchiello.

Cosa rappresenta per voi Montacchiello?

«Negli anni ’90 abbiamo deciso di investire in una zona industriale alle porte di Pisa per farne una cittadella dell’innovazione: è così che è nato Montacchiello, che nel tempo è diventato un centro di eccellenza per le aziende del terziario avanzato, per freelance e giovani startup. Oggi conta oltre 20 aziende ospitate, ci lavorano 1.500 persone; qui sorge la sede di 50 Canale Srl e il sito è stato scelto da Amazon Prime, a cui abbiamo affittato un capannone di 7mila metri quadrati chiusi, oltre ai parcheggi esterni, che abbiamo costruito in 6 mesi e mezzo».

Quali sono i vostri progetti futuri?

«Abbiamo diversi progetti: a Pontedera, presso la discarica Ecofor Service SpA, andremo a potenziare il nostro impianto di produzione di energia elettrica che già genera 34.000 MW all’anno. Recentemente questa azienda è stata autorizzata anche al dispaccio, che le permette di fornire energia non solo alle aziende del gruppo a prezzi vantaggiosi, ma anche alle attività pubbliche dei Comuni limitrofi. Inoltre, abbiamo intenzione di ampliare la zona industriale di Montacchiello realizzando un nuovo centro direzionale progettato dall’archistar Massimiliano Fuksas».

Qual è il segreto del successo del Gruppo Forti?

«Abbiamo investito nel territorio, ci abbiamo creduto, abbiamo lavorato tanto e nel corso del tempo ci siamo costruiti una reputazione. Le persone ci riconoscono e ci stimano. Ma la vera differenza la fa il team, il personale, è quella la chiave del successo: se un imprenditore vuole avere successo in quello che fa deve trovare persone che si entusiasmano come lui per la propria attività. Qui abbiamo esempi di famiglie che collaborano con noi da tre generazioni, figli che hanno seguito le orme dei padri e dei nonni».

Un’azienda che ha una sua storicità non solo nell’attività che svolge ma anche nelle persone che la rendono possibile, perché il successo è, sempre, un lavoro di squadra.