Salvini: “Sul Mes nessun ‘caso Italia’ in Ue”

La Camera si è già pronunciata sul Mes, ma le polemiche sono tutt’altro che assopite. A riaccenderle è anche il titolare del Mef, il leghista Giorgetti dopo aver commentato l’approvazione al Senato della manovra.

Da qui, Pd, M5s, Iv e Azione hanno chiesto l’audizione “urgente e necessaria” del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sul patto di Stabilità e sul Mes. 

Salvini: “Sul Mes nessun ‘caso Italia’ in Europa”

Sulla questione è tornato anche Matteo Salvini, comunicando l’assenza di un “caso Italia” in Europa. 

«L’economia italiana è solida, cresciamo di più dei francesi e dei tedeschi. Il Mes era uno strumento inutile, non utilizzato, superato, dannoso. Un pensionato o un operaio italiano avrebbero dovuto pagare per salvare una banca tedesca, quindi il Parlamento ha esercitato il suo diritto democratico di bocciare uno strumento inutile e dannoso e lo spread è sceso. Abbiamo fatto quello che era nostro dovere fare per difendere il lavoro e i risparmi degli italiani», ha detto.

Poi, rispondendo a chi gli ha chiesto un commento su Giorgetti, ha spiegato: «come merce di scambio su altro, probabilmente è vero, però è stata una scelta coerente. La Lega ha sempre avuto la stessa idea da 10 anni a questa parte. Abbiamo sempre votato nella stessa maniera e il governo ha avuto una maggioranza compatta. L’astensione di Forza Italia era ampiamente comunicata, non rappresenta nessun problema. Abbiamo fatto quello che era giusto fare, ne sono assolutamente orgoglioso».

Mes, Giorgetti: “da ministro lo avrei ratificato”

«Il ministro dell’Economia e delle Finanze aveva interesse che il Mes fosse approvato per motivi economico finanziari ma per come si è sviluppato il dibattito negli ultimi giorni con giurì d’onore e queste cose qui non mi pare ci fosse aria, mi è sembrato non ci fosse aria ma per motivazioni non soltanto economiche» dichiara ai cronisti prendendo le distanze dalla volontà della sua maggioranza.

Nessuno strappo comunque, perché “non è che l’Europa ha sempre ragione” e “tutto si può migliorare, anche il Mes“. A rendere imperfetto l’attuale accordo è la sua datazione: «questi trattati sono stati fatti in certi periodi storici, probabilmente anche la storia chiede altri tipi di risposte. Anche il Patto di stabilità, perché si è cambiato? Perché quando fu fatto col vecchio Patto c’era una situazione totalmente diversa e oggi ci sono altri tipi di necessità».

Rispondendo alle richieste di dimissioni giunte dall’opposizione, Giorgetti glissa: «i consigli dell’opposizione sono sempre utili però permettetemi che poi decido io». Infine, sul Patto di Stabilità approvato con l’assenso del Governo nei giorni scorsi, promette che “quando lo leggerete tutti bene scoprirete che è molto meglio di quello che sembra“.

Bonaccini bacchetta Chigi: “clamoroso che dopo mesi non si rimborsino beni mobili”

Dall’opposizione, ma in questo caso in veste di presidente della Regione Emilia Romagna, Bonaccini rimprovera il Governo per i ritardi sui rimborsi agli alluvionati. Al momento, denuncia Bonaccini, manca più della metà delle risorse, con il Governo che non avrebbe nemmeno convocato la riunione annunciata entro Natale.

«Mancano un po’ di strumenti, manca il personale, ci sono tanti piccoli Comuni dove i sindaci lamentano il fatto che manca il personale per cimentarsi in decine e centinaia di cantieri che vanno conclusi. Noi non ci muoveremo finché coloro che hanno avuto i danni, come è stato promesso, non avranno il 100% dei rimborsi» rincara la dose Bonaccini durante gli auguri di Natale con i giornalisti.

Parte dei fondi sono arrivati invece grazie all’Europa: L’Emilia-Romagna è in trattativa per 1,2 miliardi del Pnrr, “ma stiamo chiedendo garanzie“. Punta poi il faro sui beni mobili: «è clamoroso però che dopo mesi e mesi si preveda che non siano rimborsabili – dice – quando la gran parte di ciò che è stato danneggiato sono mobili, arredi, auto, scorte di magazzino, macchinari».

di: Marianna MANCINI

Aggiornamento di: Alice GEMMA

FOTO: ANSA/CLAUDIO PERI