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La dichiarazione finale condanna l’uso della forza per le conquiste territoriali ma non attacca direttamente Mosca: la preoccupazione è l’accordo sul grano

Si sarebbe concluso a favore della Russai il G20 di Nuova Delhi andato in scena lo scorso fine settimana, il 9 e il 10 settembre.

Nella dichiarazione finale condivisa da tutti i leader che vi hanno preso parte, infatti, non ci sarebbe una critica diretta all’aggressione di Mosca all’Ucraina. Il ministro degli Esteri della Russia Sergej Lavrov ha definito il summit “un successo“: «siamo riusciti a sventare il tentativo dell’Occidente di ‘ucrainizzare’ l’agenda del vertice. La strada è lunga ma questo summit è stato una tappa fondamentale. Vorrei anche menzionare il ruolo attivo della presidenza indiana, che in maniera autentica per la prima volta nella storia ha rafforzato le nazioni del G20 del Sud globale. I nostri partner Brics, Brasile, India, Cina, Sud Africa sono stati particolarmente attivi, e grazie a queste posizioni rafforzate prese dalle nazioni del Sud globale di sostenere e proteggere i loro legittimi interessi», ha dichiarato in conferenza stampa.

Il documento, infatti, denuncia “l’uso della forza” in Ucraina per conquiste “territoriali” ma non cita mai Mosca, sebbene sulla fine parli di “crisi a cascata” che rappresentano una minaccia per la crescita globale a lungo termine. In particolare preoccupa lo stop dell’accordo sul grano ritenuto “efficace per garantire consegne immediate e senza ostacoli di grano, prodotti alimentari e fertilizzanti e input agricoli provenienti dalla Federazione Russa e dall’Ucraina. Questo è necessario per soddisfare la domanda nei Paesi in via di sviluppo e meno sviluppati, in particolare quelli africani“.

Anche un altro gioco di forza ha preso parte al summit, quello tra gli Usa e la Cina, sebbene sembrerebbe neutro. Il presidente Biden, infatti, ha reso noto di aver avuto “un incontro non ostile con il primo ministro cinese Li Qiang” e ha sottolineato di voler incontrare quanto prima il presidente Xi Jinping, assente a Nuova Delhi.

Ora il testimone del G20 passa al presidente brasiliano Lula che però negozia su un eventuale arresto di Putin, in caso questo decidesse di partecipare.

Il commento della premier Meloni

«Voglio ribadire le congratulazioni mie e dell’Italia al primo ministro Modi per la riuscita di questa non facile edizione del G20. L’Italia ha offerto sin dall’inizio collaborazione alla presidenza indiana, soprattutto perché continuiamo a essere convinti che G20 sia un forum multilaterale strategico nella misura in cui consente di dialogare con i paesi emergenti e del sud globale», ha commento la premier Meloni al termine del summit.

«Abbiamo lavorato per una dichiarazione che avesse un riferimento specifico all’Ucraina, non era un risultato scontato se si tiene in conto che le ministeriali sono tutte finite senza una dichiarazione finale. È una dichiarazione di compromesso ma la considero comunque importante in questo contesto. Non aiutiamo il racconto interessato che vorrebbe l’Occidente diviso dal resto del mondo. Abbiamo dimostrato che siamo attenti alle esigenze dei Paesi del Sud, non vogliamo contrapposizioni fra Paesi del Nord e del Sud. Abbiamo avuto un bilaterale con il primo ministro cinese Li Qiang, un dialogo cordiale e costruttivo su come possiamo approfondire il nostro partenariato bilaterale. L’invito è reiterato. All’esito di queste valutazioni che stiamo facendo intendo mantenere il mio impegno di una visita in Cina. Ha maggiore senso recarsi in Cina quando avremo maggiori elementi sulla nostra cooperazione bilaterale e su come svilupparla», ha aggiunto.

di: Alessia MALCAUS

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