Uccisi 15 membri della Jihad islamica
La tensione sulla Striscia di Gaza è sfociata in un nuovo attacco nel pomeriggio del 5 agosto: Israele ha annunciato il raid, che segue l’arresto di un alto militante palestinese della Jihad islamica a Jenin, in Cisgiordania. Un’esplosione è stata udita a Gaza City, dove del fumo è stato visto fuoriuscire dal settimo piano di un edificio alto.
Si contano 8 morti tra cui una bambina di cinque anni ma le notizie che arrivano dai media locali sono svariate e manca una comunicazione definitiva. Diversi i feriti. Tra le vittime anche uno degli obiettivi, il comandante della Jihad islamica.
È stata rafforzata anche la presenza di militari al confine con la Striscia nel timore di attacchi delle fazioni armate palestinesi.
«Si tratta di un’operazione per rimuovere una minaccia concreta nei confronti di cittadini israeliani e nelle zone vicine a Gaza» ha commentato il premier Yair Lapid.
Il portavoce delle forze armate israeliane ha riferito che durante l’operazione, chiamata Breaking Down, sono stati uccisi 15 membri della Jihad islamica, tra cui il comandante nel nord della Striscia Tayasir Jabari. La morte di quest’ultimo è stato confermata dalla stessa Jihad I funerali si sono svolti oggi stesso e hanno visto la partecipazione dei vertici delle Brigate al-Quds, l’ala militare della Jihad islamica.
Il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha annunciato che sono stati richiamati 25mila riservisti.
La Jihad islamica annuncia di aver sparato “100 razzi”.
ARTICOLO IN AGGIORNAMENTO
di: Micaela FERRARO
aggiornamenti di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/EPA/MOHAMMED SABER