MARCO CREMONESI

Oggi 14 agosto ci sarà un maxi schermo per commemorare le vittime

Sono passati cinque anni dal crollo del ponte Morandi a Genova che ha provocato la morte di 43 persone e 566 sfollati.

Il 7 luglio 2020 è iniziato il processo in cui gli imputati sono 59 ed il 3 agosto 2020 è stato inaugurato il nuovo viadotto Genova San Giorgio, costruito dall’architetto Renzo Piano. 

La commemorazione in centro a Genova

Il ricordo delle vittime sarà attuato attraverso un maxischermo sulla facciata del palazzo di Piazza De Ferrari su cui scorreranno i loro nomi. Oggi, lunedì 14 agosto, il presidente della Regione Giovanni Toti parteciperà alla cerimonia di commemorazione presso la Radura della Memoria.

«È una ferita ancora aperta per tutti noi e soprattutto per le famiglie delle 43 vittime a cui va il mio pensiero. Dal processo in corso, attraverso le testimonianze e le parole degli indagati, sono emerse verità che ci hanno lasciati sgomenti. Il mio auspicio è che i giudici dimostrino la colpevolezza di chi si è reso responsabile di questa immane tragedia, che ha colpito l’Italia intera. È irrinunciabile mantenere alta l’attenzione – ha proseguito il governatore – e continuare a ricordare quanto accaduto. Genova e la Liguria non potranno mai dimenticare ma, al contempo questa città e tutta la regione sono state capaci di reagire con coraggio e determinazione, diventando un esempio per l’Italia e per il mondo».

Presenti anche Marco Bucci, il sindaco di Genova, Egle Possetti, la presidente del comitato parenti delle vittime e Matteo Salvini, ministro alle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini.

«Non potremo mai dimenticare, da cittadini e da parenti delle vittime. Dagli organi democraticamente eletti e dai dipendenti pubblici interessati nella vicenda, ognuno per la sua parte, ci saremmo aspettati molto di più. Ci sono responsabilità molto diverse che si sono sedimentate negli anni e hanno portato al triste epilogo che conosciamo – ha detto Egle Possetti, portavoce del Comitato in ricordo delle vittime del Ponte Morandi di Genova, durante il suo intervento alla commemorazione della tragedia -. Dobbiamo comprendere – sottolinea Possetti – che ogni piccola azione diventa parte di un sistema e che, sommate insieme, portano a conseguenze a volte inaspettate. Su questo dobbiamo riflettere ogni giorno della nostra vita».

Anche il sindaco Marco Bucci ha ricordato la tragedia: «Genova non dimentica, farà tutto il possibile perché questa giornata sia ricordata anno dopo anno. Le vittime sono scritte nei nostri cuori, nelle nostre menti, nel desiderio che abbiamo di poter dire al mondo che è stata una grande ingiustizia».

Il commento di Meloni e Mattarella

Giorgia Meloni ha ricordato: «sono tante le domande poste da quella tragedia che sono ancora rimaste senza risposta. La rabbia, il dolore, la sete di giustizia dei familiari delle vittime sono sentimenti sacrosanti e che meritano tutto il nostro rispetto. Le 43 vittime, la sofferenza dei loro cari e i disagi degli sfollati rimarranno per sempre impressi nella nostra memoria – ha continuato la premier -. Così come non dimenticheremo mai l’eroismo dei soccorritori e l’impegno senza sosta dei tantissimi che, in quelle ore e in quei giorni drammatici, diedero testimonianza di quanto gli italiani sappiano donarsi al prossimo. A chi il 14 agosto 2018 ha perso un figlio, un genitore, un caro, rrinnoviamo oggi le doverose scuse dello Stato per ciò che è successo, pur consapevoli che nessuna parola sarà mai sufficiente a lenire la sofferenza e placare il desiderio di giustizia».

E poi Sergio Mattarella: “il crollo del Ponte Morandi a Genova ha rappresentato un drammatico appello alle responsabilità di quanti sono incaricati di attendere a un pubblico servizio, sia di coloro che provvedono, sul terreno, alla erogazione agli utenti, sia di chi deve provvedere alla verifica delle indispensabili condizioni di sicurezza. Nel quinto anniversario del crollo, con il suo tragico bilancio di vite umane annientate, con la profonda ferita inferta alla Città di Genova e alle coscienze di tutti gli italiani, la Repubblica rinnova e rafforza i sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e a quanti hanno visto sconvolgere la propria esistenza da una catastrofe tanto grave quanto inaccettabile. Una vicenda che interpella la coscienza di tutto il Paese, nel rapporto con l’imponente patrimonio di infrastrutture realizzato nel dopoguerra e che ha accompagnato la modernizzazione dell’Italia. Un patrimonio la cui manutenzione e miglioramento sono responsabilità indeclinabili. La garanzia di mobilità in sicurezza è un ineludibile diritto dei cittadini”, ha scritto il Capo dello Stato.

Le dichiarazioni di Salvini e Conte

“Il 14 agosto di cinque anni fa l’Italia si fermò e tutti lo ricordiamo ancora con sconcerto, tristezza e commozione. Il crollo del Ponte Morandi è una delle più grandi tragedie della nostra storia recente: 43 vittime, centinaia di sfollati, una comunità atterrita”. È quello che ha scritto sui social Matteo Salvini ricordando il grande sforzo che unì tutte le forze del Paese per ricostruire il ponte.

“Cinque anni. Tanti ne sono passati da quel drammatico 14 agosto 2018. Il dolore per la tragedia del ponte Morandi, che poteva e doveva essere evitata, non si attenua con il passare del tempo. Nell`attesa che venga fatta piena giustizia sull’accaduto, il nostro pensiero va alle 43 persone che non ci sono più e ai loro cari”. Lo ha scritto su Facebook il leader del M5s Giuseppe Conte.

Il processo

A processo 59 persone tra dirigenti, funzionari e tecnici di Autostrade per l’Italia, ministero delle Infrastrutture e Spea, Società progettazioni edili autostradali. Le accuse sono omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, crollo doloso, omissione d’atti d’ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro.

di: Alice GEMMA

FOTO: PIXABAY