UE

Dopo lunghi negoziati i ministri degli Interni hanno approvato due pacchetti legislativi

A sorpresa i ministri degli Interni, riuniti al Consiglio Ue, hanno approvato il Patto per le migrazioni e per l’asilo. Una volta superata l’impasse sul principio di “connessione”, infatti, è stata raggiunta l’intesa su due pacchetti legislativi relativi alle procedure di frontiera e alla gestione dell’asilo.

«Grazie per l’ampio sostegno ai pacchetti» ha dichiarato la ministra svedese per le Migrazioni, Maria Malmer Stenergard, presidente di turno dell’Ue.

Tra i 27 Paesi membri 6 si sono astenuti: l’Italia ha votato sì. Per l’approvazione definitiva, però, si dovrà trovare un accordo con il Parlamento Europeo.

Piantedosi: “Italia non sarà centro di raccolta”

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dichiarato: «l’Italia ha ottenuto il consenso su tutte le proposte avanzate nel corso del Consiglio odierno. In primis, abbiamo scongiurato l’ipotesi che l’Italia e tutti gli Stati membri di primo ingresso venissero pagati per mantenere i migranti irregolari nei propri territori: l’Italia non sarà il centro di raccolta degli immigrati per conto dell’Europa».

«Siamo riusciti ad ottenere un quadro giuridico di riferimento per possibili intese con Paesi terzi sicuri e abbiamo altresì evitato che venissero poste delle limitazioni che avrebbero escluso alcuni Paesi. L’Italia ha avuto una posizione di grande responsabilità e ha trovato corrispondenza da altri Paesi – ha proseguito Piantedosi – abbiamo cercato di rendere attuabili le procedure di frontiera, processo che noi riteniamo debba andare avanti. Riteniamo che sia un giorno in cui parte qualcosa e non solo sia un giorno di arrivo. È stata una giornata impegnativa. Questo è un luogo di mediazione e siamo soddisfatti. Oggi abbiamo ottenuto una concreta solidarietà dell’Unione Europea, con meccanismi di compensazione sui ritorni di Dublino e soprattutto abbiamo rifiutato l’opzione di compensazioni in denaro perché incompatibili con la dignità del nostro Paese e, al contrario, gli impegni finanziari dei Paesi che non faranno solidarietà diretta confluiranno in un fondo, gestito dalla Commissione, per attuare progetti concreti per la cosiddetta dimensione esterna».

Anche Tajani si dice contento: «l’Italia è molto soddisfatta del risultato raggiunto ieri a Lussemburgo. Mi sono congratulato con il ministro Matteo Piantedosi. La questione migratoria si deve affrontare tutti quanti assieme».

Berlino, importante accordo su migranti, da migliorare

«Nell’Ue si è fatto ieri un passo importante e non piccolo, per una soluzione comune e solidale sui migranti. È importate che l’Ue abbia un atteggiamento comune. Ci sono state anche bocconi amari da ingoiare – ha detto il portavoce del cancelliere tedesco, Steffen Hebestreit, rispondendo a Berlino sull’accordo raggiunto -. L’auspicio è che nel dialogo a tre fra Parlamento, Consiglio e Commissione l’accordo possa migliorare, soprattutto per quel che riguarda famiglie e bambini, non esclusi dalle procedure di frontiera».

Una lunga giornata di negoziati

È stata una lunga giornata di neogizati: ci è voluto, infatti, molto tempo prima di arrivare a un’intesa. Varsavia si era opposta al meccanismo di ricollocamento delle persone richiedenti asilo in Ue. Il viceministro degli Interni polacco Bartosz Grodecki ha dichiarato, a margine del Consiglio Affari interni in Lussemburgo, che “politicamente, pragmaticamente questo meccanismo è inaccettabile per noi”.

Grodecki ha poi paragonato il contributo finanziario per ciascuna persona non accolta a una “sanzione”, sostenendo che tale contributo non sarà “in alcun modo accettato, né consentito nel nostro Paese. Non riusciamo a spiegare a una società che ha accolto oltre un milione di profughi di guerra dall’Ucraina che ora se non ne accettano di più, dovranno pagare di tasca propria”.

di: Francesca LASI

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