Salvare i lavoratori e ridare nuova linfa a un’azienda del settore oftalmico. E oggi l’azienda è in crescita

Quest’anno Esoform compie ben 100 anni dalla sua fondazione ma nell’ultimo anno e mezzo l’azienda di Rovigo ha rappresentato un bell’esempio di coraggio e intraprendenza tutta al femminile, in piena pandemia. A raccontarcelo è l’Amministratore unico e Responsabile vendite estero Laura Cence che, insieme alla socia, ha rilevato lo stabilimento in chiusura di una multinazionale per rilanciare la produzione di prodotti per il settore oftalmico e salvare così buona parte dei collaboratori dal licenziamento.

-Come funziona la tecnologia Exever e a chi si rivolge?

«Exever nasce per abbattere le barriere di funzionalità dei prodotti per la ristorazione e l’ambito domestico: il frigorifero tiene al freddo e conserva, il forno alza la temperatura e cuoce. Le nostre apparecchiature prevedono una tecnologia di controllo e mantenimento della temperatura, che varia dai 60° ai 70°, e dell’umidità. Le pietanze cotte, dunque, possono essere conservate al caldo senza passare dal ciclo di freddo mantenendo invariate le proprietà organolettiche, il gusto e i colori per più giorni. A quella temperatura il cibo rimane totalmente sicuro perché non avviene proliferazione di batteri, al contrario del frigorifero, che ne rallenta solo il processo di crescita, o il microonde che, non agendo in modo uniforme, contribuisce ad una bassa qualità organolettica e a rischi potenziali come la commistione di sapori e la contaminazione incrociata. Exever si rivolge alla ristorazione, permettendo una maggiore rotazione dei tavoli e quindi maggiore produttività, e ai consumatori generici anche tramite la fornitura domestica di piatti pronti preparati da ghost kitchen partner sulla base delle nostre ricette proprietarie».

 Vi siete inserite, dunque, nel pieno dell’emergenza. Come avete affrontato questo periodo?

«Per noi quei mesi sono stati soprattutto di preparazione: abbiamo riattivato le varie linee produttive e abbiamo lavorato all’ottenimento di tutti i certificati e le registrazioni necessarie per lanciare i nostri prodotti. Abbiamo investito molto ma alla fine del processo, a maggio del 2021, quando ci siamo affacciati sul mercato abbiamo avuto un ottimo riscontro. Oggi siamo molto ottimisti sul futuro e contiamo su un bel pacchetto clienti formato sia da realtà del settore ottico che da grandi distributori farmaceutici, in Italia come all’estero: io, infatti, ho ricoperto altrove in passato e ricopro ora il ruolo di Direttore export».  

-In cosa vi differenziate nel vostro settore di riferimento?

«Innanzitutto siamo molto orgogliosi di dire che siamo una realtà 100% italiana che porta avanti il Made in Italy di qualità. Questo è sicuramente uno dei nostri punti di forza, insieme alla nostra flessibilità: la produzione, infatti, viene fatta in gran parte in private label, i prodotti quindi vengono brandizzati con i diversi marchi commerciali e siamo in grado di rispondere in modo flessibile a qualsiasi esigenza e richiesta del cliente, sia per quanto riguarda la formulazione che il packaging. Inoltre, essendo una realtà medio-piccola, riusciamo ad instaurare sempre un rapporto diretto con il cliente che così si sente sempre seguito, quasi coccolato».

Un inizio con il botto, dunque, per la nuova gestione al femminile di Esoform. I primi passi di un percorso destinato ad essere lungo e di successo: l’azienda, infatti, ha già all’attivo l’ampliamento della gamma prodotti con l’introduzione della linea monodose. Non è poi escluso che si lanci verso l’esplorazione di nuovi mercati, paralleli e affini, sfruttando il sito produttivo e la tecnologia avanzata che ha a disposizione.