LACOSTE

Il marchio francese nel mirino perché accusato di essere “scandalosamente contro il Marocco”

Il marchio francese Lacoste è stato boicottato con una campagna web in Marocco.

Il Governo infatti accusa una polo, modello L1212 della serie Worldwide, di essere “scandalosamente” contro il Marocco e invita a “non comprare più nei negozi del marchio”.

Sulla maglietta è riprodotta una mappa del mondo che divide il Sahara occidentale dal Marocco: si tratta di una mappatura questa che è stata molte volte al centro di contestazioni, anche contro Google.

Il deserto al confine con la Mauritania è terreno di scontro tra Marocco e il Fronte Polisario, che si batte per l’indipendenza della regione. Il Marocco al contrario ne rivendica la sovranità, ma la stessa cartina geografica contestata a Lacoste è riportata anche sul portale dell’Onu con la medesima linea divisoria.

Confini storicamente frastagliati

La situazione politico-geografica di questa zona dell’Africa ha origini storiche. Nel 1969, quando il colonialismo spagnolo giunse al termine e Madrid si ritirò dal Paese, quel territorio non passò nelle mani dell’allora sovrano re Hassan II. Nel 1973 nacque il fronte Polisario, che rivendicava la lotta contro il colonialismo. Da questo momento ebbero inizio gli scontri interni: nel ’75 il re lanciò una mobilitazione di massa per “riprendersi i territori occupati dagli spagnoli” nel Sahara; ma dovette fare i conti con l’attivismo di Algeria e Libia che sostennero la causa indipendentista di Polisario. Nel 2006 il Marocco propose un’autonomia amministrativa alla regione, pur restando entro i confini del Marocco, ma la stessa venne rigettata. Ora vige una sorta di moratoria Onu ma il terreno è estremamente instabile.

di: Micaela FERRARO

FOTO: SHUTTERSTOCK