EPA/STEPHANIE LECOCQ

La prigione ospita diverse persone di fede musulmana, detenute senza processo e in violazione del diritto internazionale

È la “polvere sotto il tappeto” degli Stati Uniti d’America, una voragine che ha inghiottito decine di persone senza alcun processo e in violazione del diritto internazionale. Parliamo di Guantanamo, la prigione di massima sicurezza, tra le macchie sulla reputazione dei democratici States, dove sono rinchiuse decine di persone i cui diritti umani vengono quotidianamente violati. È per la chiusura di questo carcere speciale che la ong Amnesty International lancia un appello per il 2023: “la struttura di detenzione militare di Guantanamo Bay è una macchia evidente e di vecchia data della situazione dei diritti umani degli Stati Uniti. Trasferimenti segreti, torture, sparizioni forzate, totale diniego del diritto a un giusto processo. Questo è quello che perpetuano da 21 anni le autorità degli Stati Uniti a Guantánamo, la prigione costruita con l’obiettivo di ottenere informazioni d’intelligence a spese dei diritti umani”.

Sul sito dell’associazione è possibile firmare un appello per la chiusura del centro detentivo. Secondo quanto riporta Amnesty: “oggi, all’interno di questa struttura di detenzione, ci sono 35 uomini di religione musulmana, la maggior parte senza essere stati incriminati o processati. Molti, come Toffiq al-Bihani, sono stati torturati dal governo degli Stati Uniti. Al-Bihani doveva essere trasferito da tempo, ma ancora oggi rimane dietro le sbarre, senza accusa né processo”.

di: Caterina MAGGI

FOTO: EPA/STEPHANIE LECOCQ